Dopo la pausa estiva tornano le polemiche sulla legge contro l’omofobia. Il testo che arriverà in Aula tra pochi giorni, frutto della mediazione del relatore del PD Ivan Scalfarotto con quello del PDL Leone, non piace alle associazioni lgbt che chiedono di inserire quello che è stato tolto dalla proposta originale: l’aggravante per chi commette violenza in base all’orientamento sessuale. Alla prova del voto, “il parlamento più laico della storia” – come è stato più volte definito – dovrà dimostrare di accogliere questa richiesta a costo per il PD di scontrarsi col PDL, col quale governa. Pippo Civati, candidato alle Primarie, si dice pronto a non votare la legge se ciò nn dovesse avvenire: «Il Pd voterà per l’aggravante, altrimenti, nel mio caso, non voterò la legge», dice a Gay.it.
Qual è il giudizio sulla legge così come è uscita dalla Commissione Giustizia?
È un testo a cui manca la parte fondamentale, rappresentata dall’aggravante, senza la quale sarebbe una non legge, addirittura controproducente.
Il relatore del PD Ivan Scalfarotto è stato accusato di intelligenza col nemico o, peggio, carrierismo. Ha sbagliato a cercare un accordo con il Pdl? Avrebbe dovuto far saltare il banco?
Il problema non è il lavoro di Scalfarotto, ma l’impianto delle larghe intese, che limita l’agibilità politica (termine molto in voga) all’alleanza con il Pdl. Ora in aula si potrà forzare, cercando altre alleanze, proprio sul punto che segnalavo qui sopra.
Qualcuno potrebbe pensare che sei massimalista: o tutto o nulla.
No, voglio solo le cose fatte bene. Non ci vogliono prese in giro.
Leggi la mediazione di Scalfarotto come un cedimento, una concessione, realismo politico o cos’altro?
Come il tentativo di fare emergere in aula gli aspetti che la commissione ha stoppato. Voglio essere ottimista.
Sei pronto a votare in dissenso rispetto al PD? Ed eventualmente chi altri con te?
Il Pd voterà per l’aggravante, altrimenti, nel mio caso, non voterò la legge e credo che sarebbero molti a fare lo stesso.
Fra poco inizierà il congresso del tuo partito e le partite per la segreteria e la premiership. Sugli altri temi del movimento lgbt quali posizioni porterai nella campagna per le Primarie?
Io sono per il matrimonio e non per gli pseudonimi, con espressioni perifrastiche o con il ricorso a chissà quale modello straniero. Credo che sia un fatto di civiltà oppure di viltà. La laicità non è di parte, è costituzionale.
Cosa ti distingue rispetto agli altri candidati su questi temi?
Oltre a quello che ho detto, l’impegno per discutere nel Pd che risale almeno allo scorso anno, quando sull’argomento proposi un referendum interno. Poi non mi ascoltarono granché, perché tanto si vinceva…
di Daniele Nardini
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