Lettera al governo italiano per una legge contro le terapie di conversione

La Germania è diventato il 5° Paese al mondo a vietarle. L'appello di Possibile LGBTI+ al Governo nostrano, affinchè anche l'Italia dichiari illegali le cosiddette 'terapie di conversione'.

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3 min. di lettura

La scorsa settimana il Parlamento tedesco ha approvato una legge che mette al bando le terapie di conversione ai danni delle persone LGBTI, in particolare quelle minorenni, ma anche di altra età se si verificano atti coercitivi e violenti che portano a terapie di quel tipo. La Germania è così diventato il 5° Paese al mondo a vietare simili indecenti e pericolosissime pratiche dopo Malta, Ecuador, Brasile e Taiwan.

L’Italia non dispone di leggi che vietino tali pratiche nonostante in passato sia stata presentata una proposta a prima firma Sergio Lo Giudice depositata nel corso della XVII Legislatura ma mai discussa che andava a collocarsi proprio nel solco di quanto approvato in Germania. Ecco quindi arrivare un appello che Possibile LGBTI+, la campagna permanente di Possibile sui temi della comunità, ha indirizzato ai ministri Speranza, Bonetti e Lamorgese affinché si segua la Germania e si approvi anche in Italia una norma di questo tipo. Il testo, al quale ha aderito anche Sergio Lo Giudice, la segretaria di Possibile Beatrice Brignone e l’attivista per i diritti trans Monica Romano, è stato sottoscritto da Agedo Nazionale, ALFI – Associazione Lesbica Femminista Italiana, Arcigay Chieti Sylvia Rivera, Associazione Radicale Certi Diritti, Coordinamento Abruzzo Pride, Coordinamento Torino Pride GLBT, Gruppo Trans* Aps, Human Gender, IVG, ho abortito e sto benissimo, Jonathan – Diritti in movimento, La Formica Viola, Omphalos LGBTI, Queer Magazine, TMW Italia, UniCa LGBT.

Le terapie di riparazione sono uno dei sintomi più evidenti della discriminazione che le soggettività LGBTI+ subiscono ogni giorno. Se lo Stato punta a tutelare tutte le persone, compresa la comunità LGBTI+, con l’idea che vi si identifica meriti gli stessi diritti garantiti a ogni persona, deve vietare delle pratiche che si fondano sul presupposto che l’orientamento sessuale o l’identità di genere siano patologie. Un presupposto che non trova alcun fondamento scientifico visto che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha eliminato dalle malattie mentali l’orientamento sessuale e ha depatologizzato la transessualità.

“Questi tentativi di intervento aggressivi e lesivi della dignità e dei diritti umani non hanno alcuna base scientifica e hanno un impatto grave sulla salute di chi li subisce, come viene confermato dai risultati della ricerca americana Trevor 2019 secondo cui le terapie riparative aumentano i casi di ansia, depressione e suicidio tra i giovani, specialmente under 18, LGBTI+, prosegue la lettera, disponibile alla sottoscrizione su All Out. “Una norma di questo tipo è particolarmente importante non solo per una questione di dignità e rispetto delle persone LGBTI+ e per assicurare la loro sicurezza, ma anche per evitare che vengano promosse posizioni a sostegno di queste terapie o di percorsi che vogliono “guarire” dall’omosessualità o dall’identità di genere. Lo abbiamo detto all’inizio e lo ripetiamo con forza, l’orientamento sessuale e l’identità di genere non sono delle malattie o delle patologie che meritano una cura“.

Per questi motivi ci appelliamo ai Ministri Speranza, Bonetti e Lamorgese affinché venga presa in considerazione la necessità di seguire le orme del Bundestag per l’approvazione di una norma che metta al bando le terapie riparative e ne vieti la loro promozione. Sarebbe una misura di civiltà e di messa in sicurezza, sul piano fisico e psicologico, per tantissime persone LGBTI+. Sarebbe un passo importante verso il pieno raggiungimento dell’uguaglianza.

Lettera che tutti noi di Gay.it sottoscriviamo appieno.

Proponenti e Primi Firmatari

Possibile LGBTI+
Agedo Nazionale
ALFI – Associazione Lesbica Femminista Italiana
Arcigay Chieti Sylvia Rivera
Associazione Radicale Certi Diritti
Coordinamento Abruzzo Pride
Coordinamento Torino Pride GLBT
Gruppo Trans* Aps
Human Gender
IVG, ho abortito e sto benissimo
Jonathan – Diritti in movimento
La Formica Viola
Omphalos LGBTI Queer Magazine
TMW Italia
UniCa LGBT

Adesioni Individuali

Beatrice Brignone – segretaria nazionale di Possibile
Sergio Lo Giudice – Presidente ReteDem, attivista per i diritti e già Senatore
Monica Romano – scrittrice e attivista per i diritti delle persone trans
Gianmarco Capogna – portavoce Possibile LGBTI+
Emanuele Busconi – Possibile Torino

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Katiuscia Melato 13.5.20 - 18:12

BUONGIORNO, IN QUALITà DI PSICOTERAPEUTA RITENGO CHE AD OGNI PERSONA DOVREBBE ESSERE GARANTITA LA POSSIBILITA' DI ESSERE CIO' CHE SENTE DI ESSERE. A VOLTE NON E' SEMPLICE ED UN PERCORSO TERAPEUTICO ONESTO E' QUELLO CHE FA. E' IL PRESUPPOSTO DI OGNI PSICOTERAPIA ONESTA: AIUTARTI A SCOPRIRE CHI SEI, NEL SEGNO DELLA LIBERTA' DI ESPRESSIONE E DELLA DIGNITA' DI OGNI ESSERE UMANO. E' UNA SCELTA ASSOLUTAMENTE PERSONALE E NESSUNO PUO' IMPORRE A NESSUN ALTRO UN TALE PERCORSO. C'E' UNA BELLISSIMA SERIE NETFLIX "UNORTHODOX" CHE AFFRONTA IL TEMA DELLA DETERMINAZIONE DI SE' E DELLA DIFFICOLTA' A FARLO QUANDO SI PROVIENE DA CULTURE TROPPO RIGIDE, MA DA' LA SPERANZA CHE SI POSSA FARE.

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Franzc Dereck 13.5.20 - 8:06

Nessuno di alcuni commenti fa cenno ai proventi che vengono da simili terapie . Ovviamente si difende accanitamente il proprio guadagno. Se sono opere di beneficenza dovrebbero essere gratuite.

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maschioroma 11.5.20 - 13:51

Le terapie di conversione, almeno nelle democrazie occidentali, possono essere messe in atto solo su base volontaria, ovvero per entrare in una struttura che applica queste terapie occorre che il soggetto esprima liberamente la propria volontà ad intraprendere la cura. Almeno in Italia si tratta di soggetti che provengono da ambienti cattolici molto tradizionalisti, minori i cui genitori sono di cultura cattolica intergalista oppure testimoni di Geova, o anche adulti anch'essi vissuti all'interno di queste culture coercitive. Lo stato, in nome della libertà di culto, permette a questi ambienti di sviluppare queste culture oscuramtiste e coercitive della natura umana, ricordo che nell'ultima edizione del Catechismo della Chiesa Cattolica, gli omosessuali vengono definiti "intrinsecamente disordinati". Una legge che impedisca le teorie riparative, che comunque auspico ci sia al più presto anche in Italia, mi sembra come chiudere la stalla dopo che i buoi sono scappati, ovvero dopo che si permette che persone omosessuali vengano talmente condizionate da chiedere di essere guarite poi si vieta le cure riparative. Non è più logico, più economico, più efficace, agire a monte? Impedire che culture di questo genere possano essere diffuse impunemente in Italia?

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Renzo Loi 11.5.20 - 13:05

hai anticipato cio' che pensavo. ed aggiungo: xchè in america non vietano i cambiamenti di sesso decisi dai genitori di minori e cosi anche in italia?

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Franzc Dereck 11.5.20 - 9:09

L'approvazione di una legge in tal senso taglierebbe gli artigli ad una DeMari , ad un Gandolfini , ad un Pillon , ad un Adinolfi considerando i loro interessi economici , in combutta con tante chiese cristiane . Non dobbiamo dimenticare che solo in USA queste terapie rendono ogni anno ben due miliardi di dollari l'anno.

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