Lorenzo Balducci: “Vi racconto gli anni amari di Mario Mieli”

Lorenzo Balduci ci ha parlato del film di Andrea Adriatico, che racconta la figura di Mario Mieli, pioniere dell'attivismo LGBT.

Lorenzo Balducci: "Vi racconto gli anni amari di Mario Mieli" - Lorenzo Balducci - Gay.it
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Gli anni amari, nella selezione della Festa del cinema di Roma, è un film di Andrea Adriatico che  ripercorre la vita e i luoghi di Mario Mieli, tra i fondatori del movimento omosessuale italiano nei primi anni Settanta del Novecento (a lui è dedicato un celebre circolo di cultura omosessuale a Roma, solo per fare uno dei numerosi esempi possibili). Nato nel 1952 a Milano e morto suicida nel 1983, è stato un attivista, un intellettuale, uno scrittore, un performer, un pensatore, un innovatore: penultimo di sette figli, proveniente da una famiglia abbiente con cui i rapporti non sono dei più semplici, è un adolescente che frequenta lo storico liceo classico meneghino Giuseppe Parini, ed è gay quando esserlo significa essere considerato un vero e proprio malato di mente, oltre che un pervertito.

A Londra incontra l’attivismo, e lo porta anche nell’omofobo Stivale. Attorno a lui gravitano tanti personaggi, come Corrado Levi (architetto, docente, artista), Piero Fassoni (pittore), Ivan Cattaneo (cantante), Angelo Pezzana (fondatore del primo movimento omosessuale italiano, il “Fuori!”), Fernanda Pivano (scrittrice e traduttrice), Milo De Angelis (poeta), Francesco Siniscalchi (massone che denunciò Licio Gelli e la P2), Umberto Pasti, suo dolcissimo amore.

Nel cast della pellicola Nicola Di Benedetto, Sandra Ceccarelli, Antonio Catania, Tobia De Angelis, Francesco Martino, Davide Merlini, Giovanni Cordì, Adriana Barbieri, Gino Paccagnella, Francesca Mazza, Giacomo Martini, Stefano Toffanin, Marco Buresta, Sofia Longhini, Anas Arqawi, Giorgina Cantalini, Matteo Andrea Barbaria, Patrizia Bernardi e Lorenzo Balducci, che abbiamo intervistato con grande piacere e ci ha rilasciato queste dichiarazioni:

 

Sono davvero contento sia stato realizzato un film sulla vita di Mario Mieli, e sono onorato di farne parte. Tornare a parlare di Mario Mieli, farne un film,  riportarlo al centro dell’attenzione, è una necessità. Mieli è stato dimenticato da molti, molti altri non sanno nemmeno chi sia. Ciò che amo di lui è il suo senso di sfida, di provocazione e lotta che hanno sempre fatto parte della sua personalità. La sua opera è straordinaria, totalmente libera e innovativa così come la sua vita. Mi commuove l’onestà del suo pensiero, del suo dolore e l’importanza che dà al corpo come strumento di libertà. Nel film interpreto un piccolissimo ruolo, Giulio, il fratello di Mario. Vediamo Giulio in due momenti del film, all’inizio e alla fine, e la sua posizione nei confronti del fratello non cambia, resta la stessa. Giulio non accetta le scelte di vita di Mario,  non accetta la sua natura e sfrontata personalità. Per me è stato molto interessante interpretare un personaggio lontano anni luce da me, non c’è nulla che mi leghi o che io rispetti di questo personaggio, così come è scritto e come la Storia ha raccontato. Ho lavorato sul set solo tre giorni ma ho avuto modo di testimoniare il talento di Andrea Adriatico come regista, che secondo me ha fatto un grande lavoro sia con gli attori, sia in termini di ricostruzione storica e nel ricreare l’atmosfera di quegli anni e della vita di Mario. Il mio augurio è che la figura di Mario Mieli possa conquistare un pubblico molto vasto e soprattutto tutte quelle persone ignare della grandezza e dell’importanza di questo personaggio.

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