Pochi mesi fa è esplosa una clamorosa polemica in Turchia nei confronti di Netflix a causa di una serie tv, Aşk 101 (Love 101), che presentava al suo interno un personaggio apparentemente omosessuale. Apriti cielo. Ebbene secondo quanto riportato dal giornalista Cüneyt Özdemir, il colosso streaming ha provato a portare avanti un negoziato con alcuni funzionari del Partito della Giustizia e Sviluppo (AKP) di Recep Tayyip Erdoğan, senza riuscire a trovare un punto di incontro. Ecco perché Netflix, annuncia Özdemir, non avrebbe accettato alcun tipo di censura omofoba da parte del Governo, chiudendo i propri set turchi. Non ci saranno più produzioni originali Netflix in Turchia.
“La Turchia potrebbe diventare il primo Paese al mondo a vietare Netflix?”, si è domandato il giornalista su Twitter, con il Consiglio supremo della radio e della televisione guidato da Ebubekir Sahin che ad aprile aveva alzato la voce contro la serie televisiva. “Non tollereremo trasmissioni contrarie ai valori nazionali e spirituali della nostra società“. Tutto questo, come detto, per dei rumor che annunciavano la presenza di un personaggio gay. Nel 2020.
La comunità LGBTI+ turca ha subito notevoli discriminazioni da quando Erdoğan è salito al potere. Nel 2019 l’IGLA ha dichiarato che proprio la Turchia, l’Azerbaigian e l’Armenia sono stati i Paesi con il peggior punteggio d’Europa per i diritti LGBTI +.
1) SON DAKİKA; Netflix ve Ak Parti arasındaki pazarlık restleşmeyle bitti. Ak Partinin eşcinsellik sansürüne Netflix rest çekti. Türkiye’de dizi çekimlerini durdurdu. Sansürü kabul etmedi. Dünyada Netflix’i yasaklayan ilk ve tek ülke Türkiye mi olacak? +
— cüneyt özdemir (@cuneytozdemir) July 18, 2020
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