Esattamente 10 anni fa Luca Guadagnino si faceva conoscere agli occhi del pubblico internazionale grazie a Io sono l’Amore, film amatissimo soprattutto negli Stati Uniti d’America. Attualmente al lavoro sul montaggio di We Are who we Are, serie HBO a tinte LGBT, il regista si è concesso una lunga intervista con Arianna Finos, su LaRepubblica, in questi giorni di quarantena italica.
Guadagnino, direttamente dalla sua casa di Milano, ha annunciato due progetti. Uno conosciuto, e anche temuto, l’altro assolutamente inedito.
Ho quasi finito il progetto cui lavoro da anni, il documentario su Ferragamo. Salvatore il Calzolaio dei Sogni, storia di un genio italiano e della sua vita tra il Sud Italia e la fondazione di Hollywood, l’autarchia fascista e il modo in cui malgrado le limitazioni riusciva a creare cose meravigliose. Ho tante testimonianze, dai critici di moda a registi come Scorsese, che ci spiega cosa significasse, per un sedicenne giunto in nave da Napoli, diventare amico e couturier di divi di Hollywood.
Confermatissimo, ancora una volta, il sequel di Chiamami col tuo nome, già sbarcato in libreria con il titolo Cercami, di Andrè Aciman.
Stavo andando in America per incontrare uno sceneggiatore che amo molto, di cui non voglio fare il nome, per parlare della seconda parte. Purtroppo è tutto annullato. Certo, è un grande piacere lavorare con Timothée Chalamet, Armie Hammer, Michael Stulhbarg, Esther Garrel e gli altri attori. Ci saranno tutti, nel nuovo film.
Non è chiaro se questo sequel prenderà a piene mani da Find Me, capitolo due editoriale uscito a fine 2019, o se percorrerà strade inedite. Nel dubbio, ovviamente, Aciman lavorerà a stretto contatto con Guadagnino e questo misterioso sceneggiatore. E nell’attesa, Chiamami con tuo nome è su Netflix!
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.