Sospesi i dibattiti dello stand dei domenicani, tutti dedicati al “gender”. Dopo l’intervento di ieri di padre Giorgio Carbone , secondo cui tra le coppie gay ci sarebbe un’incidenza maggiore di malattie cardiovascolari e polmonari, oltre che di HIV, l’imbarazzo al Meeting di Comunione e Liberazione in corso a Rimini ha avuto la meglio e l’organizzazione ha deciso di sospendere le attività dello spazio occupando dai domenicani, probabilmente per evitare che si ripetesse un episodio del genere. Secondo quanto riporta Repubblica, la motivazione ufficiale è “evitare la sovrapposizione di dibattiti ed eventi nel già ricco programma della manifestazione”. Risulta difficile, però, immaginare che il calendario non fosse già noto agli organizzatori e, con esso, eventuali possibili sovrapposizioni.
A padre Carbone, intanto, risponde il presidente di Arcigay Flavio Romani che lo definisce “l’ennesimo venditore di fumo”. Secondo Romani, il domenicano di candida a “entrare nella schiera dei fanatici anti-gay a tutti i costi perché a leggerlo bene lo studio danese da lui citato, e pubblicato dall’International Journal of Epidemiology, si trovano alcuni dati molto interessanti, uno su tutti, quello che rileva da metà anni ’90 un fattore di rischio mortalità più basso fra gli uomini sposati in una relazione same-sex rispetto agli uomini single o divorziati”. “In pratica – prosegue il presidente di Arcigay -, se due gay si sposano hanno statisticamente la possibilità di vivere più a lungo ne consegue, volendo, che vietare il matrimonio fra due uomini equivale a condannarli a una vita più breve ovvero l’esatto contrario di ciò che voleva dimostrare il domenicano Carbone, estrapolando dati a caso per addomesticarli alle proprie credenze. Tra l’altro gli stessi autori della ricerca, Morten Frisch e Jacob Simonsen mettono in guardia dal fare incauti paragoni usando i dati della ricerca”.
“Sparare a caso delle mezze verità – conclude Romani – spesso equivale a dire delle mezze (o intere) bugie, e se ne sono accorti persino gli organizzatori del Meeting di Rimini, che hanno sospeso tutti gli incontri del padiglione dei domenicani, tutti basati sull’ossessione monotematica della lotta alla fantomatica “ideologia del gender” che tra l’altro è un’invenzione loro”. In fine, Romani commenta anche le dichiarazioni di Puccetti che si è scagliato, sempre durante il Meeting, contro il matrimonio egualitario. “Le dichiarazioni di Roberto Puccetti – dice – si commentano da sole, d’altronde è tra i fondatori di quella setta di esagitati che va sotto il nome di “Scienza e Vita” il cui scopo è confondere dati scientifici e piegarli in maniera vergognosa alla loro personale interpretazione degli insegnamenti della chiesa cattolica”.
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