MILANO – Un Hospice per malati terminali di Aids all’ospedale “Luigi Sacco” di Milano.
Lo ha inaugurato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, alla presenza di mons. Erminio De Scalzi (in rappresentanza del cardinale Dionigi Tettamanzi) e del direttore generale Franco Sala.
L’Hospice dispone di 10 posti letto per altrettanti pazienti terminali la cui condizione è tale da non permettere cure adeguate a domicilio. Le camere, tutte singole, sono dotate di televisore, poltrona e letto per i familiari, frigorifero e citofono. nonché di un pc con web cam per collegarsi con parenti o amici.
Nell’Hospice prestano servizio medici infettivologi esperti in cure palliative, oltre a psicologi e assistenti sociali.
La struttura è già stata “accreditata” dalla Regione Lombardia, con uno stanziamento annuo previsto di circa 1,2 milioni di euro. “Una vera e propria casa – ha commentato il presidente Formigoni – in cui il malato può sentirsi una persona e non un semplice degente, naturalmente con la garanzia di un’assistenza specialistica completa”.
Questo – per il presidente – “è un segnale in controtendenza rispetto alla tentazione frequente nella nostra società di rimuovere il dolore e la morte allontanandoli dallo sguardo e dalla mente. La nascita di questa struttura va nella direzione della umanizzazione della cura che il Governo regionale persegue, ed arricchisce la rete degli Hospice per malati terminali e delle cure palliative per le quali la Regione ha varato uno specifico programma sin dal 1998”.
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