Massima allerta in Italia e in Europa per il virus di Mpox, con tre uomini al momento ricoverati all’Istituto Spallanzani di Roma, in condizioni non gravi. Altre 15 persone sono in isolamento nel Lazio, mentre un caso sospetto è emerso anche a Bolzano, riguardante un uomo appena tornato dalle Canarie. Proprio qui, al Pride di Maspalomas, Gran Canaria, si pensa possa essere nato il focolaio che si è poi diffuso nel Vecchio Continente.
Nella giornata di ieri l’ONU, tramite UNAIDS, ha chiesto l’utilizzo di un liguaggio differente da parte degli organi competenti, senza precipitare nello stigma omofobo e razzista.
Nel dubbio Grindr ha inviato un messaggio a tutti i suoi utenti, legato proprio al virus Monkeypox.
“Si sta diffondendo in Europa, in particolare tra gli uomini che hanno rapporti sessuali con uomini. Si trasmette attraverso contatti stretti, come ad esempio durante i rapporti sessuali, o attraverso letti e lenzuola contaminati, o anche con i sex toys. Se tu o un tuo partner recente (con cui hai avuto contatti stretti negli ultimi 21 giorni) avete lesioni, piaghe o eruzioni cutanee insolite, contattate una clinica che offre supporto per malattie sessualmente trasmissibili, o il vostro medico di base, o la vostra zona”.
“Sono stati identificati diversi casi di monkeypox tra uomini che hanno rapporti sessuali con uomini, ma non è una malattia omosessuale, come hanno cercato di etichettare alcune persone sui social network“, ha nuovamente ribadito Andy Seale, consulente strategico per i programmi globali dell’OMS su HIV, epatite e infezioni sessualmente trasmissibili.
Pier Luigi Lopalco, professore ordinario di Igiene all’Università di Salento, ha invitato tutti a non alimentare allarmismi, su Radio24. “Di questo virus sappiamo tanto. È un virus ormai diventato endemico in diverse regioni dell’Africa subsahariana, in particolare in Nigeria e nella Repubblica Democratica del Congo. Si manifesta sporadicamente nell’uomo ed è la classica forma di “zoonosi”, cioè è una malattia che si diffonde molto facilmente tra gli animali e che occasionalmente si trasmette dall’animale all’uomo. Per la prima volta troviamo tanti casi al di fuori delle zone endemiche, cioè in Europa e negli Usa. Questo solo ne fa un evento un po’ particolare, però noi conosciamo questo virus e sappiamo che non causa una malattia grave. Probabilmente se non l’avessero chiamato ‘monkeypox’ ma ‘varicella africana’, questo virus, che provoca una malattia molto simile alla varicella, avrebbe spaventato di meno. Non essendo un virus particolarmente adattato all’uomo, il contagio tra uomini non è molto facile. La trasmissione del virus, in questo caso, avviene per contatto diretto e la malattia si manifesta con delle vescicole molto simili a quelle della varicella. Queste vescicole sono piene di virus, quindi il contatto pelle a pelle può provocare un contagio, che può essere causato anche dai droplet. Ma parliamo di un contatto prolungato, diretto, intimo e mirato, come un contatto faccia a faccia. Ecco perché, al di fuori delle zone africane subsahariana, non abbiamo mai avuto una trasmissione su larga scala del virus. Quindi, per il momento possiamo sicuramente stare tranquilli“.
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