Fedeltà a Dio. Matrimonio solo tra uomo e donna. Le coppie LGBT non sono nemmeno da menzionare. Discriminazioni e disuguaglianze potranno continuare senza ostacoli. Così si potrebbero riassumere le 24 pagine di emendamenti della nuova Costituzione in Russia, che la Camera Bassa del Parlamento ha ricevuto ieri, e che dovrà approvare in una votazione orami scontata.
E’ questo il piano di Vladimir Putin, che ha semplicemente “chiesto” al primo ministro Medvedev di dimettersi, insieme al suo governo, in modo da avere la possibilità di far approvare la nuova Costituzione, che gli permetterà anche di essere rieletto fino alla sua morte.
Sono previste 3 votazioni, già programmate, per approvare la riforma costituzionale entro il 25 aprile. Ma come sempre, il testo russo non prevede alcuna garanzie e tutele per la comunità LGBT.
Costituzione discriminatoria: la guerra contro gli LGBT continua
Solo mamma e papà in una famiglia, no assoluto a genitore 1 e 2. Nessun riconoscimento per le coppie omosessuali. Tutto questo in una Russia che può vedere raddoppiate le violenze verso le persone LGBT, e in costante crescita dal 2013, anno dell’approvazione della legge che vieta la “propaganda gay”.
La chiusura definitiva nei confronti della comunità era ovvia, a seguito di alcune dichiarazioni dello stesso Putin che qualche settimana fa aveva ribadito la sua volontà nel non permettere il riconoscimento a famiglie formate da persone dello stesso sesso. Dalle parole, il presidente è passato ai fatti nel giro di neanche un mese.
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