L’Ordine degli psicologi del Lazio respinge con forza le affermazioni di mons. Paolo Rigon, all’inaugurazione dell’Anno giudiziario del tribunale ecclesiastico regionale ligure, in merito alla possibilità di "guarire dall’omosessualità" attraverso la psicoterapia.
"Siamo davvero sconcertati e preoccupati – afferma in una nota Marialori Zaccaria, presidente dell’Ordine – che da uno scranno così alto vengano riproposte teorie che non hanno alcun fondamento scientifico e che considerano l’omosessualità una malattia. Ancor più ci ha colpito il tono offensivo e irrispettoso dell’intervento di Mons. Rigon, che ha usato parole quali "estirpare" o "incancrenire", quasi a gettare una luce oscura sull’omosessualità, avallando, di fatto, una cultura omofobica, purtroppo ancora radicata in una parte autorevole del mondo della Chiesa e nel Paese".
Zaccaria ricorda che "nel manifesto contro le terapie riparative che abbiamo sottoscritto viene evidenziato che ‘la persona omosessuale che chiede di essere ‘guarita’ va ascoltata e aiutata a capire le ragioni della sua difficoltà ad accettarsi, ma non va ingannata con la promessa di terapie miracolistiche prive di efficacia dimostrata". E anche che "le ‘terapie riparative’ e ogni teoria filosofica o religiosa che pretenda di definire l’omosessualità come intrinsecamente disordinata o patologica, non solo incentivano il pregiudizio antiomosessuale, ma screditano le nostre professioni e delegittimano il nostro impegno per l’affermazione di una visione scientifica delle omosessualità".
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