Carlo e Christian, i due Papà per Scelta, denunciano un caso di censura nei loro confronti, solo a poche ore dall’evento. Dovevano tenere un incontro online con gli studenti del liceo Emilio Greco di Catania, ma quando era tutto pronto, arriva lo stop dalla direzione.
Il motivo? Libertà, accettazione e amore non sono temi adatti alla scuola secondo alcuni genitori, i quali hanno fatto pressione sul dirigente scolastico, che ha deciso di bloccare l’incontro online.
La denuncia dei Papà per Scelta arriva via social, come sempre. Il loro profilo Instagram è una raccolta di foto e di esperienze di loro due e dei loro due piccoli. La famiglia arcobaleno per eccellenza, felice e libera. Come dovrebbe sempre essere, ma che così on realtà non è.
Censurati dalla scuola da genitori omofobi?
Come si possono definire dei genitori che non vogliono affrontare temi riguardanti l’omosessualità, l’amore tra coppie dello stesso sesso e il rispetto alla diversità?
Purtroppo, non c’è ancora risposta a questa domanda. Il post dei Papà per Scelta, nella pagina social:
Siamo stati censurati.
Due giorni fa saremmo dovuti intervenire al Liceo Artistico Emilio Greco di Catania per raccontare la nostra storia.
Un tema fortemente voluto dagli studenti, che ci hanno chiamato in causa perché alcuni loro compagni mostrano ancora vergogna nel mostrarsi in pubblico per come sono. Erano queste le parole di accompagnamento alla mail di invito.Avevamo scelto una modalità interattiva per l’assemblea. Un breve excursus sullo stato dell’arte dei diritti civili in Italia e poi domande dirette, per capire come affrontare quel brutto mostro chiamato accettazione. Nessun indottrinamento. Solo ascolto e supporto. È questo che facciamo come divulgatori: diffondere cultura dell’inclusione attraverso la nostra esperienza.
Era tutto pronto. C’era pure la distinta firmata dal preside, che appoggiava entusiasticamente l’incontro.
Peccato che ventiquattr’ore dopo, ci dicono che non se ne fa nulla.Pare che alcuni genitori si siano ribellati ritenendo inopportuno trattare un tema così a scuola. Perché fa più paura l’amore di due uomini piuttosto che il genocidio dei nativi americani o la deportazione degli ebrei ad Auschwitz.
Ho chiesto più volte udienza al Preside, prima di scoprire da una studentessa questo articolo.
Pare che sia stato proprio il dirigente scolastico a tirarsi indietro, per paura di attacchi o ritorsioni, scegliendo di rimodulare l’incontro, in “una discussione più sana e democratica”. Come se il nostro intento fosse di indottrinare i ragazzi a chissà quali strane ideologie.Ora non so quali siano le motivazioni alla base dell’annullamento, ma voglio rassicurare dirigenti e genitori sullo scopo dei nostri interventi.
Abbiamo fatto decine di incontri nelle scuole, parlando a migliaia di ragazzi di consapevolezza affettiva, libertà di scelta e cultura dell’inclusione. Tutti argomenti complementari ai testi scolastici per allenare la loro coscienza critica e incoraggiarli al rispetto delle diversità.Mi auguro davvero si tratti di un’occasione rimandata e non persa. Se non sarà così, mi impegno da adesso ad organizzare un incontro extrascolastico con i ragazzi per garantire l’informazione e il supporto che meritano.
Papà per Scelta: l’incontro si farà, con o senza la scuola
I Papà per Scelta di certo non si arrendono. Se il preside non organizzerà presto un nuovo evento, saranno i due papà gay a organizzarlo, ovviamente tramite un incontro extrascolastico. Non per ritorsioni nei confronti di quei genitori omofobi, non per vendetta contro il dirigente che ha sospeso l’evento.
Ma solo perché parlare di rispetto, di accettazione di sé e di famiglia è importante per le nuove generazioni, che dovrebbero imparare il principio fondamentale di non discriminazione.
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