Giorgia Meloni ha annunciato il via all’iter in Commissione giustizia alla Camera della sua proposta di legge contro la gestazione per altri, da lei volgarmente chiamata ‘utero in affitto’, che vorrebbe rendere ‘reato universale’. Questo perché la GPA, va rimarcato, è già illegale in Italia. La leader di Fratelli d’Italia, nel pieno del dibattito contro quella legge contro l’omotransfobia che il suo partito vuole affossare, vorrebbe estendere quello stesso reato anche al resto del mondo, nel caso in cui dovesse riguardare coppie italiane.
A 24 ore dal suo annuncio è arrivata la replica dei Papà per Scelta, ovvero Carlo Tumino e Christian De Florio, da tempo quasi ‘costretti’ a rispondere alla deputata romana, in difesa della propria famiglia e dei propri gemelli.
Con la grazia e delicatezza con cui è solita trattare la questione, l’ha definita “forma di schiavitù del terzo millennio, che umilia il corpo delle donne e rende i bambini merce, togliendogli il diritto di avere una madre e un padre”. Ora sorvolando sul principio qualunquista secondo cui la sola formazione uomo+donna può crescere figli equilibrati; sorvolando sul sacrosanto diritto della donna di scegliere liberamente del proprio corpo; sorvolando sulla saccenteria secondo cui si vorrebbe soprassedere al principio costituzionale del locus committi delicti, dove l’eventuale reato è considerato tale se commesso nel luogo in cui è avvenuto, urge una riflessione meno ideologica e più politica.
Ed è qui che Carlo e Christian vogliono quasi dare un consiglio a Giorgia Meloni, chiedendole “perché l’Italia ha da anni il peggior tasso di natalità di tutta l’Europa?”.
Piuttosto che vietare una pratica ben legiferata all’estero, apriamo un dibattito per snellire le procedure di adozione, renderle meno onerose e aprire gli orfanotrofi anche ai single e alle coppie dello stesso sesso.
Piuttosto che sindacare la scelta consapevole di una donna, facciamo in modo che non ci siano più donne costrette ad abortire per motivi economici e agevoliamo chi invece sceglie liberamente di farlo senza doversi sentire in colpa.
Piuttosto che parlare di presunte schiavitù oltreoceano, concentriamoci su quelle che affliggono il nostro Paese, dove ancora troppo donne perdono il lavoro per badare ai propri figli o decidono di non averne per paura di perderlo.
Sei si pretendono dei NO, ci vuole una regolamentazione efficace con una legge che divida i casi in cui la gestazione per altri è un atto volontario da quelli in cui è una forma di schiavitù.
Cara signorina Meloni, è vero, non ci può essere politica senza valori.
Ma quando questi si trasformano in ideologia, legittimano delle verità distorte che hanno il solo scopo di proteggere il proprio tornaconto elettorale.
Francamente non capisco perchè gli omofobi rifiutano l'etichetta di omofobi. Gli omofobi sono contro tutti i diritti dei gay, vogliono che i gay vivano come delle larve, senza una vita, senza la possibilità di avere una famiglia, una vita sociale, la possibiltà di esprimersi liberamente, però non vogliono essere definiti omofobi. Come si suol dire: onori ed oneri. Se vuoi professare certe idee poi devi accettatre di essere definito omofobo.