Volto di SKAM Italia, Pietro Turano è anche vicepresidente Arcigay Roma e consigliere nazionale Arcigay. L’attore, intervistato da MOWMag, ha puntato il dito contro Achille Lauro, la scorsa settimana protagonista del 71esimo Festival di Sanremo con i suoi quadri.
Come principio può essere interessante quello che fa, ma non è credibile fino in fondo. Io la sento come una appropriazione culturale. Nella comunità viene definito ‘queerbaiting’, cioè una strategia di marketing: ti rendi conto che esiste un tema e te ne appropri essendo in una posizione di privilegio. Ma come mai non ci sono persone effettivamente ‘queer’ nelle sue esibizioni o a Sanremo? Quegli spazi sono sempre occupati da uomini etero, cisgender, bianchi che si possono permettere quella cosa. È interessante se fa quelle esibizioni per dare a quelli come lui una esperienza di decostruzione del ruolo di genere, ma allora è un simbolo etero contro la mascolinità imposta. Perché promuoverlo a icona gay? Adesso persino intellettuale, quando sbiascica solo due parole. Diciamo che lui piace all’italiano medio, il quale pensa che le cose da gay è meglio se le fa un etero. Allora vanno bene anche in Tv.
Parole dure, quelle di Pietro, che rilanciano la polemica su Lauro anche all’interno della comunità LGBT, se non fosse che lo stesso Achille non sia affatto amato da tantissimi eterosessuali, puntualmente in prima linea nello sbraitare nei suoi confronti anche durante l’ultimo Festival, accusandolo di blasfemia. Il famigerato “italiano medio” sopra citato, che magari vota Matteo Salvini e Giorgia Meloni.
In un’Italia in cui da decenni si attende una legge contro l’omotransfobia, artisti come Lauro che in prima persona ci mettono finalmente la faccia chiedendo uguaglianza, diritti, dando forza al concetto di fludità e abbattendo quello di mascolinità tossica, andrebbero ben accolti e non tacciati di puro e semplice marketing. Perché in caso contrario dovremmo rivalutare non si sa quante popstar eterosessuali, da decenni icone LGBT. Chiunque si schieri in modo tanto netto e reiterato lo fa con la consapevolezza che potrà essere tanto applaudito e apprezzato quanto criticato e detestato, come puntualmente accaduto nel suo caso.
Nei video musicali di Achille Lauro, tra le altre cose, ci sono “persone effettivamente queer“, come in Maleducata, in Angelo Blu feat. Cosmo del 2018 e nell’ultimissimo Bam Bam Twist, in cui al suo fianco sul palco spiccano Stephanie Glitter e La Persia. Tutto questo senza dimenticare la fondamentale presenza di Nicolo Cerioni, suo stylist nonché co-direttore artistico, attivista LGBT felicemente unito civilmente con Leandro Manuel Emede, regista e socio di Sugarkane.
E poi siamo proprio così sicuri che solo un gay possa fare “cose da gay” in tv? Vogliamo davvero incastrarci in un concetto tanto limitante e probabilmente controproducente per la comunità stessa?
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Davvero dobbiamo polemizzare sul fatto se una persona sia o meno autorizzata a vestirsi, truccarsi o travestirsi come gli pare? In più parliamo di un artista su un palco... Ma davvero?! Ma allora non abbiamo capito propio nulla? ♀️Quando la finiremo di voler per forza definire le persone per dargli un’etichetta?
polemica davvero inutile achille lauro è un artista che fa le sue performance che possono piacere o meno ma tutto sono tranne che un problema il problema sono gli omofobi certo non lui
A questo punto non ci va bene proprio nulla?Accontentarsi,passando oltre alla possibilita' che Un artista abbia "possibilmente" usato e rinnovo il "possibilmente"(giudizio personale discutibile)la propaganda LGBT,e finire con il disprezzarlo anche da noi,oltre che dagli altri?Che cosa doveva fare,presentare un quadro con 2 uomini gay sposati con figli e battersi per la causa?Non credo fosse questo il suo scopo.Ha mostrato la sua arte,ci ha messo se stesso e come era ovvio supporre nel 2021 nessuno a dargli un po' di man forte,nemmeno noi.E' la solita costrizione forzata nel quale un gay deve essere di sinistra per forza perche' conveniente per se stesso.Una persona decide cosa voler scegliere e se volersi rappresentare da chi vuole, e' una sua scelta.E' questo che insegnamo pure noi no?La liberta' di essere se stessi o sbaglio?Vogliamo fare gli ipocriti a tutto spiano?Un po' come alla Jenner che le sue compagne la costringevano a passare alla sinistra piuttosto che alla destra per aiutarla,ed essere sempre uniti verso la causa,ma le facce e il disprezzo parlavano da sole.(scusate l'esempio poco pratico).Quindi dovremmo essere atei,di sinistra,e se qualcuno ci tende una mano(e non e' detta sia così come nel caso di Lauro)passare attraverso un bando per vedere se e' Lgbt approved?No,accontentati che c'è gia' abbastanza.(Il vero discutibile e' l'aver osato TROPPO che va preso con le dovute pinze,la ribellione in genere deve essere supportata per dare un esempio che non sia negativo).
I gay lottano per i loro diritti, lottano per “essere accettati” ma sono i primi “separatisti” Pensateci tutti analizzando la storia del movimento ed in base alle vostre esperienze personali.