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Polonia, il segretario di Stato vuole l’intero Paese libero dai gay

Un governo sempre più orgogliosamente omofobo quello polacco.

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< 1 min. di lettura

Non è bastato l’intervento di due tribunali, che hanno etichettato come incostituzionali le indecenti zone ‘free-LGBT’ polacche, nè l’Unione Europea che si è rifiutata di sovvenzionare 6 città che si sono definite tali.

Janusz Kowalski, 42enne segretario di Stato presso il Ministero delle attività statali, ha infatti affermato nel corso di un’intervista al quotidiano Rzeczpospolita che “tutta la Polonia dovrebbe essere Free-LGBT”.

La nostra costituzione afferma esplicitamente che la famiglia è composta dall’unione di una donna e un uomo. Tutte le ideologie di sinistra che colpiscono la famiglia tradizionale e promuovono relazioni tra uomini con bambini sono incoerenti con la costituzione polacca e il nostro patrimonio culturale.

Kowalski ha poi accusato la comunità LGBTQ + di voler colpire il “DNA della famiglia polacca” attraverso il matrimonio egualitario, e che la Polonia ha pienamente ragione nel respingere quella che lui chiama “ideologia estremista”.

Quasi un terzo delle città polacche si sono dichiarate zone libere dalle persone LGBT. L’UE ha annunciato che sospenderà qualsiasi aiuto di tipo economico per quelle città che si sono dichiarate zona Free-LGBT. Tutto questo con Nieuwegein, città dei nei Paesi Bassi, che ha rotto il gemellaggio con la città polacca di Puławy proprio perché quest’ultima si era dichiarata Free-LGBT.

L’omofobo Andrzej Duda è stato da poco rieletto presidente per un secondo mandato.

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One thought on “Polonia, il segretario di Stato vuole l’intero Paese libero dai gay

  1. Questo è il risultato di un paese in cui il potere politico è profondamente infestato dalla chiesa cattolica, in cui gli uomini di potere si richiamano espressamente alla teologia cattolica, senza che nessun esponente della chiesa dica una sola parola contro questo stravolgimento del messaggio di Cristo. Un paese profondamente antidemocratico e illiberale. Tuttavia no sono d’accordo con coloro che dicono di cacciare la Polonia dalla UE, è bene che si siano e che si rendano conto della differenza, sono fiducioso che col tempo l’oscurantismo cattolico cederà il passo alla luce del progresso e della civiltà.

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