60enne senatore da quasi 15 anni, Gaetano Quagliariello è passato negli anni da Forza Italia ad Area Popolare, da Grandi Autonomie e Libertà a Federazione della Libertà, da Ministro per le riforme costituzionali nel Governo Letta al ritorno in Forza Italia nel 2020, subito di nuovo abbandonata per finire al Gruppo Misto, con Idea-Cambiamo.
Una trottola della politica da sempre poco vicino alla comunità LGBT, tanto dall’aver scritto un nuovo editoriale sul periodico on-line L’Occidentale, da mani nei capelli. Quagliariello, infatti, chiede alle opposizioni di andare incontro alla maggioranza per il bene del Paese, dinanzi alla pandemia da Covid, ma in cambio di un sacrificio illustre. Il DDL Zan, appena approvato alla Camera e in attesa di un bis al Senato. Poche ore dopo l’intervento della Commissione Europea, che ha annunciato un primo progetto sui diritti LGBT e chiesto ai Paesi dove quest’ultimi sono ancora deficitari di intervenire il prima possibile, Quagliariello propone invece un incredibile ‘baratto’.
“Anche di fronte all’emergenza che stiamo affrontando, l’Italia si è divisa tra ’empirici’ e ‘teologi’: tra, cioè, la ricerca di soluzioni concrete dettate dal buon senso e l’astrazione spesso ideologica. Un problema assolutamente trasversale“, scrive il senatore.
Un empirista dell’opposizione si permette, a questo punto, di avanzare una modesta proposta: lo schieramento che contrasta l’attuale maggioranza dovrebbe, tutto insieme, dare la propria disponibilità a condividere, sedendo allo stesso tavolo del governo, i provvedimenti che riguardano l’emergenza nazionale e in cambio, oltre a un coinvolgimento reale e non di facciata, dovrebbe chiedere una moratoria su tutto ciò che oggi prescinde dall’emergenza e crea divisione. E’ semplicemente surreale che, mentre si devono inventare soluzioni per ‘scavallare’ il Natale provando a limitare i danni, nelle aule parlamentari ci si divida, ad esempio, sulla ‘legge Zan’ che per alcuni dovrebbe combattere l’omofobia e per altri – compreso il sottoscritto – consiste invece nell’introduzione di insopportabili reati d’opinione e nella lesione della certezza del diritto. Quel tema può attendere. Sennò vorrebbe dire che gli empiristi, disponibili a rimboccarsi le maniche di fronte all’emergenza, avranno ancora una volta perso la partita nei confronti dei ‘teologi’ che neppure nell’ora della difficoltà si saranno dimostrati disposti a smettere di giocare con le proprie idee.
Un editoriale surreale, anche perché fuori tempo massimo. Il benaltrismo è stato cavalcato per settimane dalla destra nazionale, quella stessa destra che gridava all’occupazione della Camera presentando al tempo stesso migliaia di emendamenti al DDL Zan, ma la legge contro l’omotransfobia, la misoginia e l’abilismo è stata approvata. A Montecitorio è già storia. Al Senato, purtroppo, sbarcherà non prima del 2021, quando tutti noi ci auguriamo il Covid-19 sarà andato incontro a novità sostanziali, vedi vaccino. Eppure gli oppositori non mollano la presa, come se in qualsiasi parlamento al mondo non si potessero portare avanti più DDL contemporaneamente, anche dinanzi ad una pandemia. Come se non fosse unicamente colpa di un’opposizione cieca, sorda, bigotta e bugiarda, se le aule parlamentari d’Italia si siano divise su una legge che la stragrande maggioranza dei Paesi occidentali ha da tempo approvato. Spesso proprio grazie a governi di centrodestra.
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Gli omofobi di professione come Quagliariello (altro che "empirista dell'opposizione" ma per piacere!) sono irriducibili e senza speranza, disposti a qualsiasi bassezza pur di fermare una legge necessaria, urgente e di civiltà. Ora spetta alla maggioranza dimostrarsi seria e credibile, rispedendo al mittente questa proposta irricevibile con una grassa risata.
Che un imbecille voltagabbana opportunista possa cercare visibilità con delle proposte oscene è quasi comprensibile . Non sarebbe affatto giustificabile e comprensibile se qualcuno dell'attuale maggioranza ( anche se risicata ) in Senato , accettasse la sua proposta.
Quanto più si moltiplicano le iniziative contro il DDL Zan e quanto più queste iniziative sono rilevanti, come questa qui in cui si arriva addirittura a mettere sullo stesso piano la legge contro l'omotransfobia e l'appoggio al governo, tanto più dobbiamo essere consapevoli dell'importanza storica di questa legge.