Nuovo caso di omofobia nell’ambito familiare. A denunciare il fatto, avvenuto a Roma, è Cristina Leo, la portavoce del CoLT – Coordinamento Lazio Trans. Ieri, tramite Facebook, ha pubblicato un post in cui racconta la storia di Laura (un nome di fantasia), una ragazza transessuale che è stata cacciata di casa dai genitori poiché non accettavano il percorso di transizione che stava portando a termine. La portavoce del CoLT riferisce che Laura è stata cacciata il mese scorso e ora sta da un’amica, la quale però non può più ospitarla.
Con la sua denuncia, Cristina Leo sta cercando di trovare una sistemazione per Laura, anche solo una camera doppia o singola se non una struttura adatta ad accogliere le persone in difficoltà.
La storia di Laura, ragazza transessuale cacciata di casa
Laura è una ragazza transessuale che non è mai stata accettata dai genitori. Non hanno mai creduto al suo disagio di vivere in un corpo che non le appartiene, ignorando le sue difficoltà e il suo malessere. Anche il processo di transizione non è stato mai accolto positivamente dalla famiglia, che per anni ha continuato a insultarla, senza fare nulla nonostante il male che la stava distruggendo.
Il mese scorso, non si conosce ancora il motivo, mamma e papà si sono stufati e l’hanno cacciata. Il tempo di fare le valigie, poi è stata messa alla porta. Laura, come tante altre ragazze nella sua stessa situazione, rischia di diventare una senzatetto, di dormire per strada o in rifugi di fortuna. Laura ha anche un budget (seppur limitato) per pagare l’affitto di un’eventuale camera, a Roma o nelle zone limitrofe.