Il 19 gennaio alle ore 12.00 in Senato sarà presentata alla stampa l’iniziativa referendaria “SÌ Matrimonio Egualitario”.
Saranno presenti Fabrizio Marrazzo, Primo Firmatario del Comitato “SI Matrimonio Egualitario” e Portavoce Partito GAY – LGBT+, solidale, ambientalista, liberale, Daniele Nardi, Attivista Transgender, Andrea Grassi, Assessore Morterone, Partito GAY – LGBT+, Davide Betti, Diritti e Libertà, Partito Gay – LGBT+ (Piemonte), Tony Curcio, Comitato “Si Aboliamo la Caccia”, Danilo Zanvit, Attivista LGBT+, Partito Gay – LGBT+ (Triveneto), Domenico Di Cesare, Presidente Arcigay Rieti, e Alberto Ruggin, Giornalista. Tra i sostenitori del referendum Alessandra Maiorino, senatrice Movimento 5 Stelle; Tommaso Cerno, senatore Partito Democratico; Barbara Masini, senatore Forza Italia; Vladimir Luxuria, Alessandro Cecchi Paone, Elio Vito, onorevole Forza Italia; e Loredana De Petris, senatrice LeU.
Nel frattempo, il 15 gennaio 2022 la Corta Suprema di Cassazione ha annunciato una richiesta di referendum abrogativo portata avanti da 19 cittadini italiani, ovvero dal Comitato promotore “SÌ Matrimonio Egualitario”, per promuovere la raccolta di almeno 500.000 firme chiedendo agli italiani di abrogare la legge 20 maggio 2016 n.76 “regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze“, limitatamente a: Articolo 1, comma 20, con riferimento alle parole: “Al solo fine di assicurare l’effettività della tutela dei diritti e il pieno adempimento degli obblighi derivanti dall’unioni civile tra persone dello stesso sesso” nonché limitatamente alle parole “la disposizione di cui al periodo precedente non si applica alle norme del codice civile non richiamate espressamente nella presente legge, nonché alle disposizioni di cui alla legge 4 maggio 1983, n. 184“.
Nel nostro ordinamento non è previsto il referendum propositivo bensì solo quello abrogativo, che necessità di una legge ordinaria già esistente, approvata dai due rami del parlamento. E in Italia non c’è alcuna legge che contempli il matrimonio egualitario. Il comitato “SÌ Matrimonio Egualitario” ha così proposto di abrogare parte della legge sulle unioni civili. Essendo entrati nell’ultimo anno di legislatura, inoltre, i quesiti referendari sono sospesi, esclusi quelli che hanno raccolto firme nell’anno precedente. Non se ne parlerebbe prima del 2023/24, in conclusione.
Lo scorso ottobre avevamo parlato dei “vaneggiamenti del Partito Gay” su un ipotetico referendum a sostegno del matrimonio egualitario, ora prossimi alla presentazione stampa. Raccogliendo 50.000 firme, in Italia si può obbligare il Parlamento a discuterne con una proposta di legge di iniziativa popolare.
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