x
Home / News / Referendum in Italia sul matrimonio egualitario? 50.000 firme per obbligare il Parlamento a discuterne

Referendum in Italia sul matrimonio egualitario? 50.000 firme per obbligare il Parlamento a discuterne

La strada alternativa all’impossibile referendum si chiama DDL di iniziativa popolare.

coppia lesbica
2 min. di lettura

Il recente referendum in Svizzera per il matrimonio egualitario, con il trionfo dei ‘SÌ’ che hanno confermato la legge approvata dal parlamento a fine 2020, ha fatto clamore anche in Italia, dove in tanti, il più delle volte inopinatamente, hanno annunciato simili iniziative per il Bel Paese. Ma nel nel nostro ordinamento non è previsto il referendum propositivo bensì solo quello abrogativo, che necessità di una legge ordinaria già esistente, approvata dai due rami del parlamento. E in Italia non c’è alcuna legge che contempli il matrimonio egualitario.

Luigi Testa, Assistant Professor di Diritto costituzionale presso l’Università Bocconi, ha in tal senso provato a delineare una strada alternativa dalle pagine di Domani. Una strada chiamata proposta di legge di iniziativa popolare, da proporre raccogliendo 50mila firme (anche con lo Spid). L’articolo 71 della Costituzione lo consente. Raccolte almeno 50.000 firme il parlamento sarebbe politicamente obbligato a cominciarne la discussione. Al Senato, inoltre, la commissione competente dovrebbe iniziarne l’esame entro e non oltre un mese dall’assegnazione da parte del presidente. Diversamente dalle altre proposte di legge, inoltre, il disegno di iniziativa popolare non decade con la fine della legislatura e l’inizio di un’altra.

Bisognerebbe poi confrontarsi con l’articolo 29 della Costituzione, che sottolinea come “la Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio“, e il codice civile entrato in vigore nel 1942, che ancora oggi stabilisce come i coniugi debbano essere persone di sesso diverso. Ma se è vero che l’articolo 29 della Costituzione non rende costituzionalmente necessario il riconoscimento del matrimonio egualitario, rimarca Luigi Testa su Domani, è vero anche il contrario, perché la stessa norma non rende illegittimo il riconoscimento del matrimonio omosessuale. Nel famigerato articolo 29 c’è sì scritto che vanno protette le famiglie fondate tra uomo e donna, ma non c’è scritto da nessuna parte che non vadano protette anche le famiglie fondate sul matrimonio tra uomo e uomo o donna e donna. In conclusione, tutto ciò rimarrebbe nella piena discrezionalità del legislatore che volesse dar seguito ad un’iniziativa popolare in tal senso.

Poi se il Parlamento italiano volesse semplicemente mettersi al paro del resto dell’Europa occidentale, perché siamo rimasti l’ultimo Paese a non aver approvato una legge sul matrimonio egualitario, tutto sarebbe più semplice, rapido e costituzionalmente parlando inattaccabile.

Proposte di legge di iniziativa popolare

Ai sensi dell’articolo 71, secondo comma, della Costituzione il popolo esercita l’iniziativa legislativa mediante la proposta, da parte di almeno 50.000 elettori, di un progetto redatto in articoli. La proposta deve essere presentata, corredata delle firme degli elettori proponenti, al Presidente di una delle due Camere. Le modalità di esercizio di questo potere di iniziativa legislativa sono definite dalla legge 25 maggio 1970, n. 352.

© Riproduzione Riservata
Entra nel nostro canale Telegram Entra nel nostro canale Google

Resta aggiornato. Seguici su:

Facebook Follow Twitter Follow Instagram Follow

12 thoughts on “Referendum in Italia sul matrimonio egualitario? 50.000 firme per obbligare il Parlamento a discuterne

    1. Io firmerei anche domani per il matrimonio egualitario però Franzc sai che i parlamentari leghisti che tu voti per islamofobia si opporrebbero in tutti i modi alla sua discussione e approvazione, vero?

  1. QaF , piccolo uomo , nel Paese dove io vivo abbiamo vinto col 64,01% il Referendum che conferma la legge approvata dai due rami del Parlamento federale del 01 dic 2020 che istituisce il matrimonio per tutti e l’accesso alla donazione di sperma per le coppie lesbiche. Abbiamo anche vinto , anni fa , un referendum che impedisce la costruzione di minareti ed ancora un altro che impedisce alle donne mussulmane di indossare i burka. Come vedi qui si è capito da dove venga il pericolo per noi omosessuali e , da noi , la democrazia diretta non viene definita populismo CIAONE!!!

  2. Qui l’unico “piccolo uomo” sei tu, dal momento che sei incapace di argomentare senza offendere chiunque la pensi diversamente da te. Ti comporti da bullo ogni volta che vieni contraddetto.
    Anziché offendere e insultare, rispondi a questa domanda: se vivi in Svizzera perché voti in Italia i cattotalebani che complicano la vita a noi gay che viviamo in Italia? Per paura dei talebani mussulmani in Italia voti i talebani cattolici (Pillon è senatore del partito che tu dici di votare per islamofobia), gli stessi secondo cui l’omosessualità è una malattia da curare con le terapie riparative, che in parlamento hanno votato contro le unioni civili e stanno facendo ostruzionismo contro il ddl Zan.
    Facile vivere in Svizzera, ipertutelati dalle leggi di quel Paese e poi votare in Italia chi quelle stesse leggi le osteggia.
    P. S. Non ho mai detto pensato né scritto che la democrazia diretta sia populismo, te lo sei sognato.

  3. QaF , microscopico logorroico ed anche inutile essere , c’è chi si è rotto il culo a lavorare in Confederazione ed ha entrambi i passaporti ; non lo sapevi che è assolutamente possibile e legale? Povera anima bella , spero tu possa comprendere e provare la ” fides Punica” di certa gente che non si è mai rassegnata alla rotta di Poitiers e di Lepanto.

  4. Ancora una volta non hai risposto alla mia domanda, forse perché non l’hai nemmeno capita o fingi di non capirla, e in compenso mi hai rivolto una serie di insulti totalmente gratuiti e sproporzionati.
    La mia domanda non era certo sul come sia possibile avere la doppia cittadinanza e quindi poter votare in due Paesi (lo so benissimo, non siamo tutti così ignoranti come credi dall’alto della tua insopportabile arroganza) ma perché tu che vivi in Svizzera, dove ci sono una legge contro l’omofobia e il matrimonio egualitario, voti in Italia un partito che complica e minaccia enormemente la vita quotidiana di noi gay, contrastando quelle stesse leggi. Tutto qui. Ma ho capito che delle nostre vite non te ne frega niente, la tua unica ossessione è l’odio per gli integralisti islamici (che ti spinge a votare in maniera del tutto demenziale gli integralisti cattolici italiani) e per chiunque la pensi diversamente da te. In effetti la violenza verbale e i toni da bullo che usi ti rendono il perfetto elettore leghista.

    1. E ora un ultimo commento lo lascio per la redazione di Gay.it: perché lasciate la sezione commenti completamente priva di moderazione e in balia di un utente come Franzc Dereck che veicola messaggi di odio e insulta chiunque osi contraddirlo? È davvero triste che un sito rivolto alla comunità LGBT+ non sia uno spazio sicuro in cui potersi confrontare civilmente.

      1. Povera creatura , vai a piangere da mamma’ . Chi ti si inc…. sei tu che pensi ti provochino , statte bbono , pijate ‘na pasticca! E , per tuo remind , cosa ne pensi dei Referendum vinti contro la costruzione di minareti ed il burka? E’ islamofobia cieca o legittima difesa preventiva?

        1. Scrivi “chi ti si inc…” eppure tu continui a farlo visto che rispondi sempre ai miei commenti.
          Se fossi forte delle tue convinzioni sapresti argomentare senza bisogno di provare a offendermi, sminuirmi e prevaricare continuamente. Ti comporti come il classico bullo da tastiera: al sicuro dietro lo schermo del tuo PC, smartphone o tablet, vomiti addosso a chiunque non ti vada a genio il tuo odio, che siano i musulmani o chi come me prova a farti notare quanto sia contraddittorio e dannoso per tutti noi il tuo voto per la Lega.
          A differenza tua non ti ho mai rivolto parole offensive né insulti, non ne ho bisogno e ne vado fiero, non mi abbasserò mai al tuo livello.
          P. S. Visto che ci tieni a saperlo e che io, a differenza tua, non sfuggo alle domande, sappi che il burka mi fa orrore, credo sia una forma di sottomissione delle donne da contrastare ma non per questo voterei un partito omotransfobico come la Lega. Non contribuirò mai con il mio voto a far eleggere integralisti cattolici come Pillon e Ostellari che ha tenuto in ostaggio per mesi il ddl Zan in commissione giustizia al Senato.
          Per tutelare gli interessi e i diritti delle persone LGBT+ che, a differenza tua, vivono in Italia non bisogna votare i partiti di destra.

Lascia un commento

Per inviare un commento !