Proprio nel weekend in cui il mondo ha celebrato la giornata mondiale contro l’HIV e l’AIDS, un’aggressione transomofobica ha preso vita a Reggio Emilia, colpendo una 24enne volontaria transessuale che stava facendo campagna per la prevenzione dell’Hiv. A denunciare quanto accaduto Polis Aperta, associazione LGBTI di appartenenti a forze di polizia e forze armate.
Condanna e preoccupazione, non solo si tratta di un primo grave episodio in una città storicamente aperta alla diversità come Reggio Emilia, ma perché la 24enne stava utilizzando il proprio tempo libero per informare tutta la cittadinaza sui rischi di una grave malattia come l’hiv.
La giovane volontaria stava volgendo un servizio per tutti, soprattutto per i giovani reggiani indipendentemente dal loro orientamento sessuale o dall’identità di genere, ed è stata verbalmente aggredita.
Come Polis Aperta vorremmo sottolineare che l’intervento della Polizia di Stato ha aiutato a calmare gli animi proteggendo le vittime e identificando gli autori dell’aggressione verbale. Chi come noi indossa una divisa, lavora ogni giorno con professionalità e dedizione per difendere i cittadini e le leggi dello Stato, in assenza di una aggravante specifica che condanni i reati di omofobia anche il nostro lavoro è reso più difficile. Per questo da anni Polis aperta chiede a gran voce una legge contro l’omotransfobia. Una legge che individui i reati d’odio e mette le forze di polizia in grado di tutelare al meglio le vittime.