Dal 2021, il Regno Unito inserirà nel censimento delle domande relative all’orientamento sessuale dell’intervistato e sull’identità di genere. Questa decisione è stata ufficializzata ieri dal governo britannico, dopo la richiesta dell’ONS (Ufficio della Statistiche Nazionali) di raccogliere dei dati significativi e veritieri nei confronti la comunità LGBT+ del Regno Unito. Il censimento è un documento che dovrà compilare ogni cittadino britannico di età superiore ai 16 anni.
L’ONS ha chiarito che queste domande dovranno essere volontarie, in modo da garantire la privacy delle persone membri della comunità ma forse ancora non dichiarate. Nonostante questo, sarebbe doveroso rispondere correttamente. Difatti, i dati raccolti serviranno per avere maggiori informazioni e proporre così dei servizi adeguati a tutte le persone LGBT+.
La ricerca dell’ONS
Prima di proporre la richiesta, l’ONS aveva condotta una sua ricerca personale, chiedendo a un campione di oltre 15.000 famiglie se avrebbe smesso di compilare il censimento leggendo una domanda relativa al proprio orientamento sessuale. Solo l’1% si sarebbe bloccato. Un 70% ha invece dichiarato che la domanda sarebbe stata accettabile e l’80% ha dichiarato che avrebbe risposto in modo accurato.
Il censimento del 2011 proponeva solo due generi, ovvero quello maschile e femminile. La limitazione aveva messo in difficoltà tutte le persone transessuali e coloro che si definiscono non binari. Per questo motivo, saranno inserite domande relative all’identità di genere, e anche in questo caso la risposta sarà su base volontaria. Anche per questa domanda lONS ha condotto una ricerca, e i dati non si discostano: l’1% non compilerebbe il modulo se ci fossero delle domande sull’identità sessuale, mentre l’80% non avrebbe problemi a rispondere perché in accordo nel raccogliere informazioni di questo genere.
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