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Regno Unito, tribunale conferma il divieto al matrimonio egualitario nelle Isole Cayman e Bermuda

Durissime le associazioni LGBTQ: “Dimostra il disinteresse del governo del Regno Unito nel promuovere l’uguaglianza per tutti i cittadini britannici”.

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Un tribunale del Regno Unito ha confermato il divieto all’uguaglianza matrimoniale sia nelle Isole Cayman che a Bermuda. Ma andiamo con ordine.

Nel marzo del 2019 il matrimonio tra persone dello stesso sesso era stato legalizzato con effetto immediato nelle Isole Cayman, a seguito di una lunga battaglia legale portata avanti dalla coppia Chantelle Day e Vickie Bodden Bush. Otto mesi dopo il governo delle Isole Cayman aveva vinto in appello per ribaltare l’approvazione della legge, re-criminalizzando il matrimonio egualitario, sebbene la Corte d’Appello avesse imposto delle unioni che avessero uno “status giuridico equivalente al matrimonio” per le coppie dello stesso sesso.

Gli avvocati della coppia avevano deciso di fare un ulteriore appello al Privy Council del Regno Unito, la più alta corte per i diversi territori d’oltremare dei Caraibi britannici. Privy Council che ha deciso di considerare anche il “caso Bermuda“, dove il matrimonio tra persone dello stesso sesso è stato legalizzato nel 2017, successivamente re-criminalizzato e poi legalizzato di nuovo nel 2018. A quel punto anche il governo di Bermuda ha deciso di portare il suo caso al Privy Council, nel tentativo di rendere illegale l’uguaglianza matrimoniale per una terza volta.

Ebbene il Privy Council ha stabilito con una decisione unanime che, sulla base della costituzione delle Isole Cayman e di Bermuda, che presentano il matrimonio come tra un uomo e una donna, il matrimonio tra persone dello stesso sesso deve rimanere illegale. Leonardo Raznovich ha definito la sentenza “un affronto alla dignità umana“, mentre Billie Bryan, fondatrice del gruppo per i diritti LGBT+ Colors Cayman, ha aggiunto: “Il Privy Council non ha fatto altro, con la sua decisione, che riaffermare l’ambiente politico oppressivo d’altri tempi”.

Nel caso di Bermuda, i giudici hanno deciso di schierarsi con il governo e ri-criminalizzare ancora una volta il matrimonio tra persone dello stesso sesso con 5 voti a favore e uno solo contrario. Sebbene i giudici abbiano riconosciuto che “la restrizione del matrimonio alle coppie di sesso opposto può creare tra i gay un senso di esclusione e stigma”, hanno tuttavia stabilito: “Gli strumenti internazionali e le costituzioni di altri Paesi non possono essere utilizzati per leggere nella [costituzione delle Bermuda] una diritto al riconoscimento giuridico del matrimonio tra persone dello stesso sesso”.

A seguito della sentenza del Privy Council di lunedì, via PinkNews la LGBTQ+ Society dell’Università di Oxford si è detta “profondamente rattristata nell’apprendere che il Privy Council si sia pronunciato all’unanimità a favore del governo delle Isole Cayman e contro il diritto delle coppie dello stesso sesso a sposarsi secondo la costituzione delle Cayman”. “Mandiamo le nostre più sentite condoglianze a Chantelle e Vickie, la coppia che ha cercato con enormi sforzi di rivendicare i diritti LGBTQ+ nelle Isole Cayman. Questo risultato nega ai Caymaniani LGBTQ+, che sono anche cittadini britannici, la piena uguaglianza, la loro dignità umana e continua a sostenere la segregazione delle persone LGBTQ+ nel Paese. Riconferma inoltre, purtroppo, la mancanza di diritti LGBTQ+ nei territori britannici d’oltremare e il disinteresse del governo del Regno Unito nel promuovere l’uguaglianza per tutti i cittadini britannici. Il Privy Council sta dimostrando il suo impegno per la continuazione dell’ideologia coloniale britannica sui diritti dei suoi cittadini“.

Le Isole Cayman costituiscono un Territorio britannico d’oltremare e sono contemplate nella lista delle Nazioni Unite dei territori non autonomi, mentre l’arcipelago di Bermuda è il più vecchio nonché più popoloso dei territori d’oltremare britannici.

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