LONDRA – Forse è Michael Fawcett, il servitore di fiducia che il principe Carlo considerava più affidabile, l’uomo che avrebbe stuprato il valletto della principessa Diana George Smith. E Smith, ora, accusa la regina Elisabetta di voler insabbiare l’inchiesta sulle violenze sessuali da lui subite una quindicina di anni fa, ed improvvisamente emerse suscitando scalpore a Londra e in tutta l’Inghilterra. Ma quello del maggiordomo stuprato non è l’unico scandalo gay a corte: un ex poliziotto della sicurezza di Sua Maestà ha rivelato al Sunday Times che i cortigiani avrebbero intrattenuto segretamente a Buckingham Palace prostituti gay. Marchette e festini gay, insomma, sotto gli occhi della Regina. La rivelazione choc, ancora da verificare, segue di pochi giorni la scabrosa vicenda del valletto stuprato che è venuta fuori proprio dopo la strana sospensione del processo a carico dell’ex maggiordomo di Diana Paul Burrell, accusato di furto di gioielli, opere d’arte ed effetti personali appartenuti alla principessa triste e portate via da Burrell dalla residenza di Kensongton.
Improvvisamente, dopo averlo denunciato, Elisabetta si è ‘ricordata’ che il maggiordomo aveva il compito di tenere in ristudia i beni della principessa Diana. E il processo è finito. Si suppone però che Paul Burrell avesse minacciato di svelare piccanti retroscena su lla famiglia reale, su Diana e sulla famiglia Spencer. Ma un mistero ha continuato a circolare: la scomparsa delle registrazioni della conversazione tra Diana e il valletto George Smith, in cui lui raccontava per filo e per segno quel che gli era accaduto. Era stato invitato dall’uomo di fiducia di Carlo a un banchetto: dopo aver mangiato e bevuto molto, Smith si era sdraiato sul letto, e quando si era svegliato, in preda a dolori terribili, si sarebbe accorto di essere stato stuprato. Ancora sanguinava. Diana, scandalizzata, voleva la registrazione del racconto per chiedere spiegazioni a Carlo. Ma la registrazione è sparita, forse distrutta da quel Paul Burrell che voleva portarsi a casa tutte le cose appartenute alla principessa Diana.
di Demetrio Fury
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