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Siria LGBT: torture all’ordine del giorno – lo scioccante resoconto

Avremo mai una Siria LGBT friendly? Sembrerebbe di no, dopo la lettura del nuovo rapporto sulle torture compiute dalla Polizia.

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La Siria LGBT è un sogno irrealizzabile. Non è un mistero che in Siria le persone gay non possano sperare in una vita serena. Ma il nuovo rapporto di Human Rights Watch ha evidenziato che il dramma è peggiore di quanto si possa immaginare. Gli “atti omosessuali” in Siria sono vietati perché considerati contro natura. Prevedono fino a 3 anni di carcere. Oltre a questo, quando la Polizia arresta una persona “per omosessualità”, questa avrà la vita segnata: sarà oggetto di odio e discriminazione, tanto dalla società quanto dalla famiglia stessa, che per lo più si rifiuta di riconoscerlo.

Il rapporto racconta in 77 pagine le violenze che le persone LGBT devono affrontare. Da una parte c’è l’ISIS, che come si sa non ci pensa due volte a “punire” gli omosessuali, gettandoli poi dai palazzi e finendoli tramite lapidazione. Dall’altra c’è anche la Polizia, che dopo gli arresti non manca di seviziarli. Ed è questo che evidenzia il rapporto di Human Right Watch: torture e umiliazioni da parte di sadici che godono nel vedere soffrire una persona.

Le vittime vengono mutilate. Vengono costrette a rimanere completamente nude e stuprate con un bastone. C’è poi l’elettro-shock e pestaggi brutali, fino ad arrivare alla combustione dei genitali. Tutto questo, è avvenuto all’interno delle carceri statali della Siria.

Una testimonianza ha affermato che “Ti violentano solo per vederti soffrire, gridare. Vederti umiliato. Questo è quello che a loro piace vedere“. Una seconda testimonianza proviene da una donna trans, e racconta come ha visto la sua amica volare giù da un palazzo, gettata dai militanti dell’ISIS.

La Siria LGBT che fugge dal Paese: unico modo per continuare a vivere

In un Paese dove gli uomini “deboli” sono usati come pezzi di carne da torturare per divertimento, la Siria LGBT decide di fuggire in Libano. Ma qui i servizi di assistenza non sanno come trattare questi casi. Come si può aiutare un ragazzo gay che a forza di torture ha un trauma da stress post-traumatico? Come curare un sanguinamento anale per gli stupri subiti? Quale percorso per uscire dalla depressione?

Le torture avvengono anche da parte degli altri prigionieri, per volere delle guardie. Dopo gli abusi, le offese e le botte, i ragazzi omosessuali e le donne trans vengono mandate tutti nella stessa cella con altre 30 persone, come racconta una donna trans di 21 anni.

Quando gli altri prigionieri hanno visto che ci sono due persone “morbide” (non etero) tra loro, ci hanno messo in mezzo alla stanza, senza cibo o acqua e la serie di stupri è ricominciata. Mi hanno costretto a fare sesso di fronte a loro con un uomo gay mentre ci picchiavano e ci tagliavano con le lame. Quindi hanno portato il bastone di una scopa e l’hanno inserito nel nostro ano. È iniziato un forte sanguinamento e siamo stati mutilati.

Queste torture sono continuate per anni. E continuano ancora oggi. Ma le prove erano scarse, e la guerra ha portato in secondo piano le torture, utilizzate anche per estorcere informazioni. I detenuti venivano picchiati e abusati sessualmente con bastoni, manganelli e bottiglie ogni giorno, solo per scoprire informazioni che le vittime non avevano.

Cover: Washington Post

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