ROMA – “Quando gli omosessuali arrivavano nei lager, le guardie naziste cucivano sulla casacca un triangolo rosa, marchio della perversione. Quel triangolo capeggia ora su una pietra rosa in rilievo, incastonata sopra una targa di marmo nero”. Lo dice Marco Reglia, presidente del circolo Arcobaleno Arcigay di Trieste al quotidiano “Il Corriere della Sera” , annunciando che verranno ricordate le vittime omosessuali del nazifascismo con una lapide che sarà esposta in occasione della “Giornata della memoria” alla Risiera di San Sabba di Trieste, unico campo di sterminio nazista italiano.
“Quando nel 2003 per la prima volta – racconta Reglia – fu ricordato lo sterminio degli omosessuali, il sindaco Roberto Di Piazza parlò anche dei gay e nel centrodestra scoppiò un putiferio di polemiche”. Il sindaco di Trieste, a distanza di due anni, è ancora Di Piazza (Fi), ma, spiega il ‘Corsera’, non c’è più Menia, assessore alla Cultura di An che dal palco disse: “Siamo arrivati al punto che per essere politicamente corretti bisogna essere culi per forza”. Al suo posto c’è un nuovo assessore alla Cultura, il vicesindaco Paris Lippi (An) che sull’argomento dice: “Non c’erano ragioni per dire di no. Del resto ce ne sono anche altre di targhe. E se ce lo chiedessero gli zingari o i Testimoni di Geova, diremmo ugualmente di sì”.
Trieste: una lapide per i gay vittime del nazismo
Marco Reglia annuncia che verranno ricordate le vittime omosessuali del nazifascismo con una lapide che sarà esposta in occasione della “Giornata della memoria”.

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