Assediato dall’Europa, con 16 capi di Stato che hanno chiesto alla sua Ungheria di stracciare immediatamente l’omofoba legge contro la propaganda LGBRT, Victor Orban ha avuto la faccia tosta di rispedire al mittente qualsiasi critica.
Arrivato oggi al vertice europeo, il premier ungherese ha tuonato: “Non abbiamo una legge conto l’omosessualità in Ungheria, abbiamo una legge che difende genitori e bambini. È sempre meglio leggere prima e poi reagire”. Peccato che quella legge, copiata dalla tristemente celebre legge russa contro la propaganda LGBT, equipari la pedofilia all’omosessualità, censurando qualsiasi contenuto a tematica LGBT ai minori di 18 anni.
Non contento, Orban ha avuto l’ardire di far presente ai giornalisti di aver lottato per i diritti LGBT, in passato, come riportato da Open.
Io sono un combattente dei diritti, sono stato un combattente per la libertà sotto il regime comunista, l’omosessualità veniva punita e io ho combattuto per i loro diritti e la loro libertà. Quindi, io difendo i diritti delle persone omosessuali, ma questa legge non riguarda questo, riguarda il diritto dei bambini e dei genitori.
Noncurante delle minacce arrivate dal parlamento europeo e dalla commissione, Orban ha precisato che non ritirerà la legge, «già approvata e in vigore». Uno scontro frontale con l’UE. Chi cederà per primo e a quali condizioni?
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