Che gli smartphone avessero un ruolo centrale nell’alimentare la folle egomania di Marc Prato, il principale imputato nell’atroce delitto di Luca Varani, era stato già assodato.
E’ proprio per il video di un rapporto orale tra i due girato con lo smartphone, che Prato ricattava l'”eterosessuale” Manuel Foffo secondo la versione di quest’ultimo, costringendolo ad essere suo complice nello sfrenato consumo di cocaina e di sesso di gruppo, nella ricerca di escort, ed infine nell’orrendo delitto.
Per continuare col profilo Grindr, dove Prato si faceva chiamare “Il Vizietto”, e con Whatsapp, utilizzato per il macabro invito di massa (rivolto a ben 23 persone secondo gli inquirenti) a raggiungere i due carnefici per fungere da vittime sacrificali in quella maledetta notte.
Inoltre, secondo Foffo, i file contenuti nel telefonino di Prato, riguardavano addirittura sesso con minori e scene di violenza, e secondo alcune indiscrezioni, avrebbero già portato ad una “pista vip”, con diversi personaggi noti e politici coinvolti nei festini a base di sesso e droga organizzati e frequentati dallo stesso PR romano.
Ma stavolta ad aver rilasciato una dichiarazione sconvolgente agli inquirenti è, secondo Panorama, Manuel Foffo:
“Volevo aggiungere che ho anche filmato il povero Luca Varani mentre era a terra, agonizzante”.
Parole che confermerebbero l’esistenza di un video nel delitto del Collatino, dove il povero Luca Varani, 23enne, era stato barbaramente trucidato durante un festino a base di cocaina e sesso nel marzo scorso.
Pare si tratti di poche immagini in movimento tra il salotto della casa e la camera da letto, dove riprendono la vittima agonizzante con accanto l’altro presunto omicida, Marco Prato, ancora vestito da donna.
Il video sarebbe stato poi cancellato dallo stesso Foffo, ma gli inquirenti stanno cercando di recuperarlo nella memoria del suo telefonino. Per ora la questura non conferma nè smentisce.
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alla base di questo delitto non c'è l'omosessualità o uno 'stile di vita omosessuale' (da nascondere poi...) ma paradossalmente la vergogna di essere omosessuali o etichettati come tali con un buon 50% di omofobia, la droga ha moltiplicato all'infinito le frustrazioni di identità irrisolte. La premura con cui i legali strapagati da Foffo hanno fatto il repulisti di tutte le sue foto e i suoi profili social ancor prima di recarsi dalla polizia per dire che c'era un cadavere di un ragazzetto su un letto è rivoltante, si è cercato di salvaguardare (per quanto possibile) la rispettabilità di un (ipotetico) eterosessuale. I soldi e gli agganci delle famiglie dei due coinvolti stanno tenendo a tacere la stampa, c'è da nascondere solo la vergogna e il terrore di essere etichettati come omosessuali. Dare la colpa allo 'stile di vita gay' è solo fuffa dozzinale degna di populisti gretti e analfabeti come Adinolfi o Giovanardi.
Ecco cosa si vuole nascondere dell'omicidio Varani: http://www.uccronline.it/2016/03/12/caso-varani-la-comunita-lgbt-ora-teme-che-emerga-lo-stile-di-vita-gay/
Chi filmava era Manuel Foffo, il soggetto filmato era il povero Luca Varani... ma la foto nell'articolo è ovviamente di Prato.
E tutto questo direi che è eloquente. In questa vicenda, il rischio è che l'attribuzione di responsabilità sia fortemente influenzata dal fatto di avere o meno alle spalle una famiglia che farà di tutto perchè tutte le colpe vengano attribuite solo al più debole dei due. Mi auguro che alla fine ognuno paghi per ciò che ha effettivamente commesso.