Secondo quanto appreso dal quotidiano “La Prealpina”, Fabio Binelli, consigliere comunale della Lega, si sarebbe schierato contro la decisione di Arcigay Varese di posizionare le luci arcobaleno sul balcone di Palazzo Estense, sede del Municipio, in accordo con l’Amministrazione Comunale, in occasione del Varese Pride e della Pride Week in programma dall’8 al 15 giugno.
Apriti cielo. Non si infatti fatta attendere la replica da parte di Giovanni Boschini, presidente Arcigay Varese.
Binelli dice che l’Amministrazione comunale non dovrebbe entrare nella sfera sessuale dei cittadini, ma è proprio la Lega a entrare nella sfera privata dei cittadini sostenendo iniziative come il Congresso di Verona, apertamente contro i diritti delle persone LGBTI+ ma anche contro quelli delle donne, contro il divorzio e che vorrebbe imporre alle persone cosa è moralmente giusto o no. Qui a Varese non abbiamo intenzione di riportare indietro le lancette dell’orologio. L’amministrazione comunale su questo tema è in linea con le migliori esperienze europee e per una città davvero di tutti. Dire che è una manifestazione che non riguarda tutti i cittadini è sbagliato: ognuno di noi può avere in famiglia, tra i nostri amici o tra i nostri colleghi, una persona LGBTI+ che resta nel silenzio per paura e per vergogna e spesso ci si dimentica di dire che il Pride non è solo la parata ma anche un’intera settimana di eventi di sensibilizzazione sulle discriminazioni basate su orientamento sessuale e identità di genere.
Piero Galparoli di Forza Italia, invece, sostiene che “tutti devono essere liberi di esprimersi” ma si aspetta “la stessa accoglienza quando in città verrà organizzato un corteo del Popolo della Famiglia”. Peccato che una pacifica manifestazione come il Pride, che chiede diritti senza minimamente pretendere che siano tolti a chicchessia, non possa essere paragonata ad una parata che il più delle volte diffonde odio.
Boschini ha così replicato: “Parlando di accoglienza nei confronti del Pride, nel 2016 l’amministrazione comunale di centrodestra non ha concesso il patrocinio ponendo una serie di paletti per la buona riuscita della manifestazione, ad esempio ci è stato negato il palco per i discorsi, e nel 2017 è stato proprio il Popolo della Famiglia ad aprire una petizione online, poi fallita, per chiedere al sindaco che il Pride non si svolgesse. Quest’anno la Provincia di Varese, amministrata dal centrodestra, ha inoltre deciso di negare il patrocinio gratuito per la prima volta. Ogni anno, inoltre, si tiene un Rosario di Riparazione alle offese del Pride al Sacro Monte: la nostra associazione non ha mai aperto petizioni di alcun genere o richieste per bloccarlo nonostante sia fortemente stigmatizzante verso le persone LGBTI+.”
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