Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega alle pari opportunità e ai giovani nel Governo Conte di 5 Stelle e Lega, Vincenzo Spadafora è tornato a parlare di diritti tv dalle pagine de La Stampa, annunciando la volontà di tramutare in reato quella piaga chiamata omofobia.
Ci sono già diverse proposte di legge depositate in Parlamento e questo vuol dire che c’è una volontà larga da parte dei partiti. L’approvazione della legge non è stata inserita nel contratto di governo e quindi non verrà considerata una priorità, di questo ne dobbiamo prendere atto. Non dobbiamo prendere in giro le associazioni Lgbt dicendo che arriverà in pochi mesi. La mia battaglia è per riuscire ad approvarla entro fine legislatura.
Peccato che questa legislatura, da mesi in fibrillazione per i continui contrasti tra Lega e 5 Stelle, potrebbe durare quanto un gatto in tangenziale. Passate le elezioni europee, il rischio di un crollo e di una nuova chiamata alle urne è particolarmente concreta, ma anche se il Governo Conte dovesse durare altri 4 anni difficilmente alleati come Matteo Salvini e Lorenzo Fontana potrebbero cedere ad una legge contro l’omofobia.
A venire incontro a Spadafora, e ai grillini eventualmente interessati, ci sarebbe il Partito Democratico, che per bocca di Nicola Zingaretti ha teso la mano pochi giorni fa a Luigi Di Maio. E allora perché non votarla subito, una legge contro l’omofobia, se una maggiornanza alternativa è presente? Nel dubbio, Spadafora ha lanciato una sfida anche ad un altro ministro leghista, Marco Bussetti.
Il ministero dell’Istruzione è il partner più importante per noi e per le associazioni Lgbt. Dobbiamo avviare progetti di informazione con i ragazzi e di formazione sul giusto approccio da avere nei loro confronti. Questo deve andare al di là delle stupidaggini che ho sentito dire sulla “teoria gender” o altre cose meschine di questo tipo che possono solo alimentare l’odio. Per questo lanciamo un appello: bussiamo alla porta di Bussetti tutti i giorni, per riuscire a scavalcare quel muro e poter collaborare con il Miur a progetti che noi porteremo comunque avanti.
Parole, parole soltanto parole, come canterebbe Mina, o un impegno concreto che ci auguriamo possa restare d’attualità una volta passata l’imminente domenica elettorale?
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.
Ma se avete votato contro le unioni civili !!! Cosa non si direbbe per racimolare qualche voto! Falsi come una banconota da 30 €!
Dopo oltre 10 anni di lotta sarebbe ora! Speriamo bene