50 anni appena compiuti, Vincenzo Spadafora è stato Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega alle pari opportunità e ai giovani nel governo Conte I e ministro per le politiche giovanili e lo sport nel governo Conte II. Ex presidente Unicef, Spadafora non è riuscito a tornare in parlamento alle elezioni politiche del 2022, con il Corriere della Sera che l’ha oggi intervistato, provando a raccontare anche i suoi lati più intimi e privati, partendo ovviamente dal coming out a Che Tempo che Fa.
“Dopo la trasmissione mi arrivò un fiume di messaggi, mi scrisse anche Tiziano Ferro: volevo sentirmi libero da quel brusio di sottofondo che mi aveva accompagnato in Parlamento. Mi sono accettato tardi, il primo vero compagno l’ho avuto a 35 anni: prima scappavo. Credo che mia madre a un certo punto abbia intuito. Ha smesso di chiedermi quando mi sarei sposato”.
La mancata rielezione del 2022 è stata un duro colpo, per Spadafora, che ha ricordato “un forte calo di adrenalina, «curato» subito con un viaggio in Colombia ed Ecuador per Terres des Hommes, con cui collaboro ancora oggi. A dicembre ho realizzato il sogno di un Capodanno a New York. Solo a gennaio ho detto: e ora? Ricordo i pomeriggi sdraiato a fissare il soffitto“.
E ora Spadafora ha pronta una nuova idea, sempre legata al mondo della politica.
“Dopo le Europee lancerò un network, a cui ho lavorato in questi mesi, di persone e associazioni che operano con successo nei loro territori in vari campi. Insieme, daremo al centrosinistra il nostro contributo per definire un’identità comune. Metto insieme le persone, soprattutto su temi come il volontariato, il sud, le periferie, i diritti. Fuori dal Palazzo ho incontrato realtà che si riconoscono nei valori progressisti ma che non trovano interlocutori nel centro sinistra. Anche le recenti elezioni in Abruzzo e persino quelle in Sardegna esprimono l’urgenza di riuscire a mobilitare maggior partecipazione, soprattutto dei giovani. In questo progetto porto me stesso: l’essere gay ma cattolico praticante, che non vuol dire frequentare i cardinali. La vita mi ha portato ad essere più cose insieme”.
Un network, quello che ha in mente Spadafora, che si occuperà anche di diritti LGBTQIA+. “Vorrei portare avanti l’adozione per i single perché è una cosa incomprensibile che non si possa fare”. L’ex ministro ha rivelato che adotterebbe un adolescente, sognando un matrimonio con la persona giusta, che al momento non si è ancora palestata.
Tra i più assurdi flirt che gli sono stati affibiati Spadafora ricorda quello per Alberto Matano. “Alcuni hanno pensato si sposasse con me“. Non a caso il conduttore Rai si è poi unito civilmente a Riccardo Mannino.
Padre ferroviere, mamma casalinga, terzo di tre figli, Spadafora ha voluto pubblicamente ringraziare sua zia Nina. “Era una sensitiva, aveva capito per prima tante cose di me, dalla politica all’omosessualità. Molti ragazzi rinunciano ai sogni perché nessuno crede in loro: lei mi ha sempre spronato, anche prima di morire. Vedremo se aveva ancora ragione“.
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