A poche ore da giugno, da mezzo secolo mese del Pride in tutto il mondo, Vincenzo Spadafora, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega alle pari opportunità e ai giovani nel Governo Conte, ha affrontato pubblicamente l’argomento, lasciando di stucco.
Intervenuto presso un convengo all’Università di Salerno, Spadafora ha sottolineato come sia “giusto che il Pride si tenga, soprattutto, per esprimere la necessità di riconoscere i diritti e rispetto per tutti“, prima di aggiungere “ciò che a me non piace sono gli eccessi. Però, manifestare, rappresentare la necessità che in questo Paese sul tema dei diritti civili si faccia molto di più di quanto sia stato fatto fino ad oggi, credo sia molto utile e importante”.
Apriti cielo, perché questa pagliacciata del ‘decoro’, quanto si parla di Pride, viene puntualmente sbandierata da una certa politica, evidentemente incapace di guardare alle proprie oscenità, dette, scritte, ostentate, ai teatrini pubblici e privati che riempiono a cadenza quasi quotidiana i giornali d’Italia. E poi chi decide, cosa sia eccessivo e cosa moralmente ‘consentito’? Durissima la replica di Francesco Napoli, presidente di Arcigay Salerno.
Dunque le pari opportunità targate 5stelle prevedono la più classica, borghese, retorica delle buone maniere. Una retorica che dimostra quanto il Sottosegretario, evidentemente, non conosce la storia del movimento, il significato del Pride ieri ed oggi, né contempla la possibilità che, nel rispetto di tutti e delle regole, ciascuno possa manifestare come meglio crede. La stessa retorica perbenista che fa uccidere le donne in casa senza che nessuno se ne accorga, che rende vittime migliaia di ragazze e ragazzi ogni giorno nelle nostre scuole. La retorica del perbenismo è parente all’omertà. Chi si occupa di pari opportunità dovrebbe saperlo. Piuttosto, ci dica il Sottosegretario, a quando una legge seria e compiuta contro i reati a sfondo omotransbifobico? A quando un argine alla deriva antiabortista di questo governo? A quando un sostegno reale ad interventi nelle scuole e nei contesti di lavoro per il contrasto alla violenza sulle donne ed al bullismo omofobico?
Repliche da parte da Spadafora, per ora, non ne sono arrivate.
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