Dopo la recente, analoga uscita di Giorgio Napolitano, in un video pubblicato su Facebook il critico d’arte Vittorio Sgarbi ha voluto esporre alla presidente della Camera Laura Boldrini, col solito stile poco composto, le sue critiche sull’introduzione delle parole della politica declinate al femminile.
“Cara presidenta Boldrina, ci dica se è lei a fare le regole della grammatica e a stabilire se si dice “ministro” o “ministra”. Perché lei non si chiama presidentessa?”.
Ciò che allo sguardo un poco retrogrado di Vittorio Sgarbi sfugge è che la lingua non è scolpita in nessuna tavola della legge e se esistono esigenze nuove – come quella di evidenziare la parità di genere in politica e nella vita democratica delle istituzione – la lingua può essere cambiata.
È solo questione di farci l’abitudine.
https://www.gay.it/donne/news/sindaco-sindaca-femminile-rappresentazione-potere
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LA BOLDRINA DEVE SOLO SCOPARE DI PIU, dopo... vedrai come sparisconoste voglie grammaticali da repressa.
Non lo so, sindaca mi sembra una forzatura;come ministra;così è evidente più che altro il tentativo di "voler pareggiare a tutti i costi" anzichè comportarsi (e scrivere,e parlare) da un punto di vista o situazione di effettiva parità;credo che usare il sostantivo maschile per riferirsi ad una donna abbia l'effetto semantico di rinforzare il potere di quella donna,piuttosto.
Presidenta sindaca ministra oltre che grammaticalmente sbagliati sono brutti da sentire. Sono nomi mobili se qualcuno conosce ancora la grammatica. E dire sindaca non creerà mai un sindaco donna in più né la parità di genere. Non confondiamo i piani di ragionamento. Se Sgarbi è un personaggio negativo sotto molti punti di vista ciò non toglie che sui nomi mobili dica una cosa corretta come la può dire sull'estetica di un'opera d'arte. Per esempio Hitler era vegetariano e animalista e non diremmo mai che per questo i vegetariani e o animalisti siano pazzi furiosi e criminali contro l'umanità.
Personalmente penso che non ci sia niente di male a cambiare le regole grammaticali declinando le parole al femminile. Poi starà alla persona stessa decidere cosa usare esercitando il suo.libero arbitrio. Così saranno tutti felici e contenti e si potrà iniziare a pensare a cose decisamente molto più importanti.