Un selfie con due adolescenti minorenni e annesso insulto omofobo. Vittorio Sgarbi, fino a poche settimane fa sottosegretario di Stato alla cultura, è nuovamente finito nel tritacarne delle polemiche. L’attuale Sindaco di Arpino, presidente del Mart e del Mag era a Riva del Garda ed è stato fermato da due minorenni, che gli hanno chiesto una foto. Sgarbi acconsente, e nello stare in posa domanda ai due giovani: “Non siete fin*cchi?“.
“No no, w la fig*”, replicano i due. “W la fig*”, ribadisce Sgarbi.
Il video dell’incontro finisce su TikTok e diventa virale, creando non poco sconcerto. Immediata la polemica politica.
Michela Calzà e Alessio Manica, consiglieri provinciali del Pd, hanno tuonato: “Da qualche giorno gira sui canali social un breve video, che ha già ottenuto oltre 359 mila visualizzazioni e ben 46 mila “like” e che ritrae il presidente del Mart e del Mag – professor Vittorio Sgarbi – mentre si presta ad un “selfie” con due ragazzini, sul lungo-lago di Riva del Garda. Fin qui nulla di male, se non fosse che durante la ripresa video, il professore, dopo aver posto una mano sulla spalla di uno di loro, chiede ai due adolescenti se, per caso, sono “finocchi”. Non pago di tanta scurrilità, il presidente del museo si esibisce in un inneggio alle parti intime femminili degno del più scadente lessico da osteria”.
“Lungi dal gridare allo scandalo – chiude la nota dei consiglieri Dem – rimane solo la grande amarezza nel constatare, ancora un volta, la grevità di un personaggio che dovrebbe essere esempio di cultura e di educazione e che si riduce invece ad essere solo triviale e volgare con degli adolescenti, trasmettendo così un messaggio fuorviante, diseducativo…”.
Durissimo anche il commento di Arcigay Trentino.
“Vittorio Sgarbi non è nuovo a esternazioni che poco hanno a che fare con il suo ruolo istituzionale. Ogni volta, però, non manca di farci inorridire. Fatichiamo a mettere in parole il disappunto che proviamo dopo aver ascoltato le frasi pronunciate a Riva del Garda davanti a due minorenni. Frasi che stanno inoltre avendo enorme visibilità sui social. È inconcepibile che esternazioni così discriminatorie e odiose siano state pronunciate da chi rappresenta due delle più importanti istituzioni culturali della nostra provincia, il Mart di Rovereto e il Mag di Riva del Garda. Espressioni cariche di sessismo e di omofobia, pronunciate davanti a due persone giovanissime, con la faciloneria che contraddistingue da troppo tempo Sgarbi. Chiediamo all’assessora Francesca Gerosa di sollevare immediatamente Vittorio Sgarbi dagli incarichi che ricopre. Non ci stupiamo delle illazioni del presidente Sgarbi, ma non possiamo fingere che nulla sia successo: questa volta non possiamo e non vogliamo stare zittɜ. Basta omofobia gratuita e sessismo istituzionalizzato, basta indottrinamento omofobo e sessista!”.
Maurizio Fugatti, Presidente della Provincia Autonoma di Trento, si è pubblicamente “dissociato” da quel che ha detto Sgarbi. “Ma non riguarda il suo lavoro da presidente del Mart”, ha aggiunto, salvando almeno apparentemente la sua presidenza.
Intercettato dal Corriere, Vittorio Sgarbi ha così replicato: “Non ho nulla da dire. Non c’è nessuna polemica. Il selfie è per definizione muto. Quanto al video su TikTok è apocrifo: non l’ho fatto io, non lo ricordo e, per quanto ne so, potrebbe anche essere artefatto. In ogni caso, non ho detto quelle cose e, se pure le avessi dette, non mi riconosco: non sono il mio pensiero. Una persona, del resto, è quel che fa. E così rispondo alla lettera di questi due consiglieri, che neppure conosco. Ho partecipato alla prima manifestazione italiana in difesa degli omosessuali quando loro, probabilmente, non erano ancora nati. Sono stato cacciato da Letizia Moratti, nel 2007, per aver fatto, da assessore alla Cultura di Milano, la mostra “Arte e omosessualità” e, da presidente del Mart, ho in programma una mostra sulla bellezza omosessuale. Di recente ho parlato con Renato Zero, cui ho in programma di dedicare un evento, sempre al Mart. A scopo di polemica, si qualifica una persona per una battuta, fatta in un momento scherzoso – perché ridevo io e ridevano i ragazzi, questo lo ricordo – invece che per il suo pensiero, che quella battuta non rappresenta certo. Il mio pensiero sull’omosessualità è noto a tutti, per cui che mi si accusi di omofobia non ha davvero senso”.
Peccato che negli ultimi anni il suo “pensiero sull’omosessualità” Sgarbi l’abbia espresso in altro modo, e spesso in tv.
Nel 2017, a La Zanzara, disse “L’omosessualità coincide spesso con la pedofilia”.
Nel 2018 definì i matrimoni gay “culimonio“.
Nello stesso anno attaccò pesantemente in diretta su Canale5 Vladimir Luxuria.
Nel 2021 etichettò il DDL Zan “pedofilia di Stato”.
Sempre nel 2021 disse, “Ci si scandalizza per Lino Banfi e non per le pubblicità oscene con LGBT”.
Nel 2022 ha dato della “femmina” a Michele Bravi. Lo scorso anno è stato condannato per diffamazione ai danni di Rocco Casalino.
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