Meno di un anno fa Vox, partito di estrema destra nato nel 2013, è diventato il 3° partito più votato di Spagna, avendo ottenuto il 15,09% dei voti. Fortemente critico nei confronti dei diritti LGBT, Vox raccoglie incredibilmente ampio consenso, con il cantante José Manuel Soto che ha preso le difese del partito estremista e populista.
Non credo che Vox sia un partito xenofobo, né omofobo né razzista. In effetti, non credo di conoscere nessuno che sia qualcosa del genere. La Spagna è un paese molto più aperto e tollerante rispetto a quel che dicono in tanti. Podemos, d’altra parte, è ultrasinistra e sembra che nessuno lo disturbi.
Intervistato da VozPopuli, il cantante ha accusato la sinistra e, più specificamente, il governo, perché a suo dire le misure d’emergenza post-Covid “erano necessarie ma sono arrivate in ritardo e sono durate troppo a lungo”. Soto ha poi attaccato Fernando Simón, epidemiologo nonché direttore del Centro di coordinamento per gli avvisi sulla salute e le emergenze del Ministero della salute: “La sua gestione è stata disastrosa ed è stata afflitta da improvvisazioni ed errori che sono costati molte vite”.
Il cantante ha infine indossato gli abiti della vittima, perché a suo dire la sua visione politica avrebbe frenato la sua carriera: “Mi vedo come i cantautori di protesta degli anni ’60 e ’70 del secolo scorso. Penso che l’arte debba sempre essere critica nei confronti del potere, anche se a volte costa”.
Vox, per chi non lo sapesse e tra le varie prese di posizione, è contrario all’immigrazione, al fondamentalismo islamico e al multiculturalismo non integrato nella società, è contrario all’aborto, al matrimonio egualitario e alle adozioni per le coppie gay.
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