Roccella ai Sindaci disobbedienti: “Nessun confronto da fare”. E la protesta del 12 maggio a Torino diventa ufficiale

Renew Europe ha presentato un emendamento alla votazione in plenaria di oggi sulla relazione sullo stato di diritto del 2022, sollecitando il Parlamento europeo a chiedere di revocare la decisione del governo italiano sulle trascrizioni dei figli delle coppie omogenitoriali.

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Roccella ai Sindaci disobbedienti: "Nessun confronto da fare". E la protesta del 12 maggio a Torino diventa ufficiale - Torino 2 - Gay.it

Lo scontro tra i sindaci ‘disobbedienti’ e il Governo Meloni, con Famiglie Arcobaleno nel mezzo, si fa sempre più acceso. Eugenia Roccella, ministra per le pari opportunità, ha replicato a muso duro alla missiva inviata dai primi cittadini di Roma, Torino, Milano, Napoli, Bologna, Firenze e Bari, che hanno chiesto alla premier Giorgia Meloni e al ministro dell’interno Piantedosi una legge a tutela dei bimbi delle famiglie omogenitoriali.

Nessun confronto da fare“, ha tuonato Roccella all’Ansa. “I sindaci sanno quello che possono e che non possono fare“. Sono disobbedienti? “No, è qualcosa che decidono loro sapendo che c’è una sentenza che non applicano. Non c’è qualcosa da contrattare”. “I sindaci non stanno protestando contro la circolare Piantedosi ma contro la sentenza della Cassazione. Quindi dovrebbero avere casomai un dialogo con il presidente delle sezioni unite. C’è una sentenza molto precisa che dice determinate cose“.

Ma i sindaci hanno letto la sentenza della Cassazione a sezioni unite?“, si è domandata la ministra via social. “Perché quello che forse non è chiaro è che non c’è un contenzioso fra il governo e i primi cittadini che dichiarano di voler trascrivere in automatico gli atti di nascita formati all’estero. Quello contro cui questi sindaci protestano è la pronuncia del massimo organo giurisdizionale dello Stato, che traccia criteri interpretativi chiarissimi“.

Peccato che la Cassazione si sia espressa lo scorso 31 dicembre su un caso specifico relativo ad una coppia di uomini, confermando il vuoto legislativo già rilevato dalla Corte Costituzionale con le sentenze 32/2021 e 33/2021, ma la ministra finge di non capire la discriminazione in atto, le mancanze ormai sempre più palesi e inaccettabili, la necessità che sia proprio il Parlamento a dover intervenire una volta per tutte. Urgentemente.

Il caso tutto italiano delle trascrizioni dei figli delle coppie omogenitoriali, nel frattempo, arriverà anche a Bruxelles, come annunciato ieri al Parlamento Europeo da Beppe Sala. Renew Europe ha ufficialmente presentato un emendamento alla votazione in plenaria di oggi sulla relazione sullo stato di diritto del 2022, sollecitando il Parlamento europeo a chiedere di revocare la decisione del governo Meloni.

“Assistiamo ad un campagna ideologica che ha un obiettivo chiaro, quella di legittimare l’utero in affittito, la pratica della surrogazione che noi come governo condanniamo e che per altro anche il Parlamento europeo ha condannato in una sua risoluzione. È la sinistra che non è in linea con l’Ue non noi“, ha replicato in tal senso Carlo Fidanza, Capodelegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento europeo.

Nel frattempo il sindaco di Torino Stefano Lo Russo ha confermato l’appuntamento del 12 maggio, al Teatro Regio, ore 10:30, con un’assemblea di sindache, sindaci, amministratori e amministratrici locali, contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere, per i diritti di tutte le famiglie.

Le città per i diritti” il titolo dato all’evento, con i 7 sindaci che hanno già espresso la propria volontà di agire collettivamente nell’esclusivo interesse dei minori, “procedendo alla trascrizione integrale dei certificati di nascita costituiti all’estero con due mamme, non riconducibili a una gestazione per altri, chiaramente esclusa dalla legge. Sulle trascrizioni riteniamo, infatti, che l’indirizzo della giurisprudenza sia già molto chiaro in Italia e in Europa“.

Ipotesi, quest’ultima, già criticata da Famiglie Arcobaleno, che non vorrebbe distinzioni tra figli all’interno delle coppie omogenitoriali. Tutti dovrebbero essere trascritti, a prescindere da dove e come siano nati. Ma da parte del governo Meloni, per bocca della ministra Roccella, è già arrivata l’ennesima netta chiusura.

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