Domenica In, tra Venier, Ghali e D’Amico è polemica censura. Dal bacio tra uomini al messaggio pro Israele (VIDEO)

Diretta caos con Rai Meloni accusata di voler mettere a tacere gli artisti in gara. E Mara Venier finisce nell'occhio del ciclone.

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Mara Venier
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La settimana del Festival di Sanremo vinto da Angelina Mango si è chiusa nel peggiore dei modi, con infinite polemiche legate alla tradizionale Domenica In dall’Ariston. Nel corso della lunghissima diretta è infatti successo di tutto, con Mara Venier protagonista.

Quando è entrato Dargen D’amico, che in tutte le serate del Festival aveva chiesto la pace e la fine di ogni conflitto, quest’ultimo si è avvicinato a Gabriele Cirilli per baciarlo in bocca. Pura goliardia televisiva. A quel punto Mara Venier l’ha trascinato via, al grido “non te bacià, non ve dovete bacià, non voglio guai voglio sta tranquilla ragazzi”, con chiaro riferimento a quanto accaduto lo scorso anno con Rosa Chemical. E qui il giudice di X Factor ha prontamente replicato: “Ma da quando un bacio può essere un guaio? Vuol dire che devi proprio perdere la testa. È un bacio, puro. I guai sono altri”.

“Un po’ di polemica c’è stata l’anno scorso per un bacio”, ha risposto la conduttrice ricordando per l’appunto quanto capitato tra Chemical e Fedez. “Però capisci che trovo surreale la polemica per un bacio”, ha insistito Dargen, con Venier che lo ha messo tacere così: “E allora baciami e falla finita!”, perché un bacio tra un uomo e una donna  è evidentemente accettabile mentre un bacio tra due uomini no.

Pochi minuti dopo D’Amico è stato intervistato dai giornalisti presenti, con Marino Bartoletti che ha chiesto lumi sul messaggio di pace da lui condiviso nel corso delle 5 serate di Sanremo. Dargen a domanda precisa ha prontamente replicato
(“La bilancia economica dell’immigrazione è in positivo, quello che gli immigrati immettono per pagarci la pensione è più di quello che spendiamo per l’accoglienza“), fino a quando Venier lo ha interrotto all’improvviso, precisando: “Siamo qui per parlare di musica, è una festa. Sono temi importanti ma ci vuole il giusto tempo per approfondirli, non possiamo farlo in due parole”. A quel punto il cantante è stato liquidato in fretta e furia e Mara, con il microfono ancora aperto, si è avvicinata alla platea di giornalisti tuonando “Mi mettete in imbarazzo, non vi faccio venire più perchè non è questo il momento”. E nessuno ha fiatato.

Tutto finito? Affatto. Perché Ghali, che aveva urlato “stop al genocidio” in riferimento ai bombardamenti di Israele su Gaza nel corso della finale di sabato del Festival, ha tenuto il punto e risposto alle critiche furenti dell’ambasciatore israeliano in Italia Alon Bar che poche ore prima aveva definito “vergognoso” il fatto “che il palco di Sanremo sia stato sfruttato per diffondere odio e provocazioni in modo superficiale e irresponsabile”. A domanda diretta di Luca Dondoni della Stampa, Ghali non ha fatto alcun passo indietro. Anzi.

“Non avrei dovuto utilizzare questo palco per dire stop al genocidio? E per cosa lo devo utilizzare… parlo di questo da quando sono bambino… da quando ho 13 anni che parlo di quello che sta succedendo, non è dal 7 ottobre. Questa cosa va avanti da un po’. La gente ha sempre più paura, ha paura di perdere qualcosa se dice viva la pace, è assurdo”. “Io ero un bambino che sognava e ieri sono arrivato 4º a Sanremo. Ci sono dei bimbi di mezzo. Tra quei bambini che stanno morendo chissà quanti dottori, quante star, quanti geni ci saranno lì in mezzo. Perché?”.

E anche qui la polemica è proseguita, perché è sul finire di trasmissione che Mara Venier ha letto un comunicato ufficiale dell’AD Rai Roberto Sergio, pro-Israele. “Ogni giorno i nostri telegiornali e i nostri programmi raccontano e continueranno a farlo, la tragedia degli ostaggi nelle mani di Hamas oltre a ricordare la strage dei bambini, donne e uomini del 7 ottobre. La mia solidarietà al popolo di Israele e alla Comunità Ebraica è sentita e convinta”. Dalla platea qualcuno fischia e grida “Cita Gaza”, prima che la regia sfumi.

Mara Venier, dopo aver letto il comunicato, ha concluso: “Sono le parole, che ovviamente condividiamo tutti, del nostro Amministratore Delegato Roberto Sergio”. E la polemica è immediatamente divampata sui social, con la Rai sempre più a trazione meloniana accusata di censura, disinformazione pro Israele e l’account IG della conduttrice sommerso dalle critiche, tanto da costringerla a vietare i commenti.

 

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