Un inizio di stagione disastroso. La Rai a trazione meloniana sta collezionando flop, uno dopo l’altro, con l’ultimo clamoroso smacco diventato realtà nella serata di ieri. La prima storica puntata di Che Tempo che Fa su Nove, dopo 20 edizioni trascorse tra Rai3, Rai2 e Rai1, ha sbancato l’Auditel, con 2.100.000 spettatori e il 10,5% di share. Che Tempo che Fa è così diventato il progeamma più visto di sempre sul NOVE (3° canale nazionale durante la messa in onda), nonché il 2° programma più visto della serata, in grado di quintuplicare la media del canale in prima serata (2%).
Durante la messa in onda in simulcast su Nove, Real Time, Dmax, Giallo, Food Network, MotorTrend, HGTV, Warner TV, l’Auditel ha raggiunto i 2.600.000 telespettatori, pari al 13% di share, con un picco d’ascolto di 2.900.000 spettatori. Per finire, con 364.000 interazioni #CTCF è stato il programma più commentato della serata ed è attualmente ancora 1° nelle tendenze.
Fabio Fazio, che ha invano atteso per mesi un rinnovo contrattuale mai proposto dai dirigenti Rai, gongola, al fianco di Luciana Littizzetto. Costretto per anni a dover digerire gli indecenti attacchi personali del centrodestra, pur portando nelle casse del servizio pubblico milioni di euro in pubblicità, Fazio si è così preso la più clamorosa delle rivincite, rimarcando la totale inefficienza di questa dirigenza, cieca, sorda e faziosa, che ha accompagnato alla porta nomi considerati “critici” nei loro confronti pur facendo ascolti eccellenti. E i sostituti, strano a dirsi, stanno pesantemente arrancando.
Il Mercante in Fiera di Pino Insegno, grande amico di Giorgia Meloni, colleziona ogni sera numeri ridicoli sulla seconda rete, con uno share medio del 2%, quando prima di lui una puntata in replica di Castle faceva quasi il doppio. Il primo pomeriggio di Rai1 gentilmente concesso a Caterina Balivo con La volta buona viene quotidianamente sconfitto da Canale 5, spaziando dal 10% al 14% di share, rispetto al 16/17% dello scorso anno firmato Serena Bortone. Quest’ultima è stata spedita su Rai3 con Chesarà, preserale in onda il sabato e la domenica che non si schioda dal 3,5% di share medio. In Altre Parole di Massimo Gramellini, cacciato da Rai3 e finito su La7, nel frattempo vola, con uno share arrivato fino al 6,4%. Bianca Berlinguer passata a Rete4 ha esordito con quasi il 10% di share, mentre Filorosso con Manuela Moreno che ha preso il suo posto ha affondato Rai3 al 2%. Fake Show con Max Giusti su Rai2 oscilla tra il 3% e il 4%, mentre Avanti popolo di Nunzia De Girolamo ha esordito su Rai3 con un pessimo 3,6% di share. Tutto questo senza dimenticare lo ‘scomodo’ Report, che è stato volutamente spostato dal lunedì alla domenica sera, in modo dall’andare contro Che Tempo che Fa su Nove. Una subdola scelta per depotenziarlo, obbligando i due pubblici assai affini a dover decidere cosa guardare tra i due programmi, storicamente mai concorrenti.
Un’infinita collezione di flop che certifica il suicidio assistito a cui è andata volutamente incontro mamma Rai, in attesa che tornino sul servizio pubblico personaggi come Massimo Giletti e Flavio Briatore, ex socio della ministra Daniela Santanché ai quali hanno inspiegabilmente affidato la riesumazione di The Apprentice, programma di cui nessuno sentiva la mancanza.
Il nuovo Governo ha chiesto e ottenuto dalla nuova governance una Rai filo sovranista e filo governativa, andando oltre l’editto bulgaro di berlusconiana memoria. A trarne vantaggio la concorrenza, che siano Mediaset, La7, Tv8 o Nove, con 250mila spettatori persi nel primo mese del palinsesto meloniano. A certificarlo lo Studio Frasi, secondo cui nelle prime quattro settimane del palinsesto autunnale (dal 10 settembre al 7 ottobre) la Tv di Stato ha lasciato per strada 248mila spettatori nel giorno medio rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Conseguenze? Canale5 ha sorpassato Rai1, mentre Italia1 sta sopra Rai2.
“La partenza è stata eccellente, sappiamo che la distanza è quella di una maratona e non di uno sprint, ma non potremmo essere più soddisfatti di un consenso così ampio“, ha giustamente festeggiato Alessandro Araimo, General Manager Italy & Iberia di Warner Bros. Discovery, dopo il boom di Che Tempo che Fa. “Il pubblico ci ha seguito, ha apprezzato le scelte che sono state fatte e come editore siamo realmente orgogliosi di aver proposto uno programma, anzi un’intera serata, del livello di quello di ieri sera. Fabio, Luciana e tutta la squadra di Che tempo che fa con il loro indiscusso talento sono parte fondamentale di un progetto di crescita organico e strategico del Nove e del portfolio Warner Bros. Discovery, che ieri ha dimostrato tutta la sua forza amplificando, grazie a un gioco di squadra, la promozione del programma e il raggiungimento, per la serata di debutto, della più ampia audience possibile.”
E siamo solo all’inizio, purtroppo. Perché a inizio 2024 Pino Insegno verrà addirittura ‘promosso’ alla conduzione de l’Eredità, su Rai1, mentre dopo Sanremo 2024 partirà la caccia al nuovo direttore artistico/conduttore, visto l’annunciato addio di Amadeus, a lungo contestato dall’attuale governo perché accusato di aver tramutato l’Ariston in “megafono di propaganda LGBTQIA+”. Prepariamoci al peggio.
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