Una silenziosa rivoluzione sembrerebbe in atto nel mondo dei giocattoli. Una rivoluzione in atto su più fronti che, proabilmente, non si conoscono neanche. Il primo è quello di un produttore svedese Leklust che per Natale ha realizzato un catalogo decisamente diverso dai soliti. Tra le immagini si possono vedere bambini che giocano con le bambole e bambine che sparano con fucili e armi varie. E non è neanche la prima volta che l’azienda prende un’iniziativa del genere. Era già successo con altri cataloghi in cui una bambina guidava un trattore e un maschietto vestito da Spiderman, invece, era intento a spingere un passegginocon un bambolotto dentro.
“Ho 71 anni – ha commentato il Ceo di Leklust, l’anziano Kaj Wiberg – e queli che come ma hanno lavorato da sempre in questo settore sanno che i bambini giocano con le case delle bambole. Sappiamo bene che i maschietti possono giocare anche con le Barbie”.
E mentre la Svezia si prepara ad un Natale che non distingue più i regali tra “rosa” e “azzurro”, dall’altra parte dell’oceano, una ragazzina di 14 anni sta teneno banco nei tg statunitensi per la sua battaglia per cambiare il mercato dei giocattoli.
McKenna Pope, infatti, ha lanciato una petizione per chiedere ad Hasbro, una nota azienda che produce giochi per bambini, metta anche la foto di un bambino nella scatola del suo Easy Bake Oven, la versione moderna di quello che i nostri bambini conoscono come il Dolce Forno.
“Mio fratello – spiega McKenna – ha sempre adorato cucinare. Stare in cucina è la sua attività preferita fuori dalla scuola e vorrebbe avere l’opportunità di cucinare da solo o comunque con poca supervisione”. La ragazzina racconta di aver trovato il fratellino a immaginare di cucinare frittelle facendole cuocere sulla lampadina della sua abbajour in camera da letto.
“Quando ha scritto a Babbo Natale di volere in regalo un Easy Bake Ultimate Oven – racconta -, per aiutarlo ad essere il cuoco che ha sempre voluto essere, io e miei siamo andati a comprarlo convinti che fosse il regalo perfetto”.
McKenna e i genitori, però hanno dovuto fare i conti con il marketing di Hasbro che lascia poco spazio alle interpretazioni: nel materiale pubblicitario del fornetto ci sono solo bambine e il gioco di per sé ha dei colori inconfondibili: lilla e rosa.
“Questo lancia unmessaggio molto chiaro – commenta lucidissima la ragazzina -: le donne cucinano, gli uomini lavorano”.
Dopo aver spiegato di essre cresciuta nella convinzione che qualsiasi cosa promuova un ruolo predefinito per le persone nella società sia sbagliato, McKenna continua: “Voglio che mio fratello sappia che non è sbagliato se vuole essere uno chef e che è giusto andare contro quello che la società ritiene sia appropriato”. “Purtroppo – continua McKenna che sogna un mondo in cui i giocattoli non siano legati ad uno specifico genere – Hasbro rende ancora più difficile andare contro lo stereotipo che vuole le bambine confinate in cucina”.
La petizione di McKenna si può firmare su change.org
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