Sono giorni di dibattiti importanti per Alessandro Zan, deputato Pd nonché relatore della legge contro l’omotransfobia e la misoginia. Dopo aver preso parte alla Festa de l’Unità nazionale del Pd di Modena, Zan ha bissato con la Festa dell’Unità di Bologna, insieme alla senatrice Monica Cirinnà, Franco Grillini, Angelo Schillaci e Cathy La Torre. Anche qui il deputato Pd ha ribadito l’urgenza di una legge, che riprenderà forma alla Camera dei deputati nel mese di ottobre, tornando a rassicurare chi continua a parlare di un ddl liberticida che andrà a imbavagliare gli italiani. Perché non c’è alcun reato di propaganda all’interno della legge.
La giurisprudenza ha stabilito in modo molto chiaro qual è il confine tra la libertà di espressione e l’incitamento all’odio, dicendo che la libertà di espressione non è un valore assoluto. Non posso pensare che la libertà di espressione sia odiare, insultare le persone. La libertà di espressione è un valore costituzionale ma deve essere bilanciato con gli altri valori costituzionali, che sono quelli della dignità umana, della tutela della persona, in base alle proprie condizioni sociali e personali che sono sancite dall’articolo 3.
Zan è poi tornato ad attaccare la destra, trainata da Matteo Salvini e Giorgia Meloni, che ha dichiarato guerra al DDL inondando il web e i media di menzogne, più volte ampiamente smentite e smontate.
© Riproduzione RiservataMa se noi vogliamo sconfiggere questa destra razzista, omofoba, populista, che abbiamo in Italia, se vogliamo sconfiggerla anche culturalmente proprio da questa legge dobbiamo passare. È una tassa necessaria per cercare di ricostruire un’Italia che parli di diritti, inclusione, amore, affetto. Fare un Paese più includente, civile, democratico. Non è solo una legge che ha delle finalità e conseguenze precise, ma avrà un impatto culturale enorme in questo Paese.