La legge contro l’omotransfobia e la misoginia tornerà alla Camera dei Deputati nel mese di ottobre, come deciso oggi. Questo perché la prossima settimana andrà necessariamente votato il decreto semplificazione che va a scadenza, mentre a seguire ci sarà una pausa dettata dalle elezioni regionali, accorpate al referendum confermativo. A fine settembre, infine, spazio alla nuova legge elettorale.
Un programma fittissimo che vede inesorabilmente scivolare al prossimo mese il DDL Zan, subito costretto a dover superare le forche caudine delle pregiudiziali di costituzionalità presentate da Lega e Fratelli d’Italia, con tanto di voto segreto.
Se il DDL dovesse essere approvato alla Camera, dove la maggioranza ha teoricamente tutti i numeri per riuscire nell’impresa, l’arrivo in Senato potrebbe diventare realtà non prima di inizio 2021. E sarà proprio a Palazzo Madama che la battaglia si farà complessa, di fatto all’ultimo voto.
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Rinvio a ottobre, mese in cui cioè dovremo redigere la finanziaria forse più cruciale degli ultimi 50 anni, discutere magari una nuova legge elettorale, richiudere le scuole e chissà proclamare un secondo lock down. C’è poi il referendum che è possibile (e auspicabile) fallisca a settembre creando un problema nel governo già indebolito dalle elezioni (in toscana la distanza lega-pd è attualmente di 1 punto!). Ora voi volete farmi credere che a ottobre questi si metteranno a discutere di omofobia? M’avete preso per cretino?