Dopo i sindaci di Padova e Verona anche il sindaco di Mira, in Veneto, ha annunciato che continuerà a registrare i figli delle coppie omogenitoriali dopo le intimidazioni arrivate dal governo. Marco Dori, classe 1983 nel 2022 riconfermato primo cittadino con il sostegno di una coalizione di centrosinistra, ne ha parlato apertamente dalle pagine de Il Gazzettino.
Dori, che non ha mai ricevuto lettere di alcun tipo dal Prefetto di Venezia, al contrario di quanto avvenuto recentemente sia a Milano che a Padova, da anni riconosce attraverso l’ufficio Anagrafe i figli delle famiglie arcobaleno. E continuerà a farlo.
“Prima i bambini e il loro diritto ad essere riconosciuti questa è innanzitutto una questione d’amore e di giustizia. Tutto è iniziato anni fa, ho incontrato dei miei cittadini con questa difficoltà. Ascoltando questi genitori, mi sono messo nei loro panni e ho capito quanto potesse essere limitante e difficile, soprattutto per il loro figlio, crescere in una società che non li riconosceva pienamente solo per una questione burocratica. A Mira non ci sono stati molti casi di questo genere in questi anni, si è sempre trattato di due donne che chiedevano il riconoscimento della loro genitorialità per i figli e tutti i casi li ho sempre gestiti personalmente avallando le registrazioni all’anagrafe degli atti di nascita di bambini di coppie di donne“.
Dori ha sottolineato come il compito di un amministratore sia proprio quello di “trovare soluzioni a problemi, sempre nel rispetto delle regole. Ma qui c’è una questione aggiuntiva: manca una piena consapevolezza normativa di questa realtà di vita. La famosa distanza tra vita vera e palazzo. Questi bambini sono veri, questi genitori esistono, non possiamo girarci dall’altra parte. È una questione d’amore e di giustizia“.
“Sono sempre a disposizione per il dialogo e per il confronto con chiunque abbia voglia di ragionare sulla questione“, ha concluso il sindaco. “È un tema di dignità, soprattutto per chi è venuto al mondo e merita il meglio dalla nostra società“.
La richiesta di ‘disobbedienza‘ da parte dei primi cittadini lanciata dall’associazione Famiglie Arcobaleno parrebbe aver attecchito, con i primi sindaci dichiaratamente pronti a non seguire le indicazioni del governo Meloni. Se sarà una vera “onda arcobaleno” lo scopriremo nelle prossime settimane.
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