Nei giorni scorsi il Prefetto di Padova Raffaele Grassi ha inviato a tutti i sindaci della provincia la medesima circolare spedita a Beppe Sala la settimana precedente, per invitare i primi cittadini a bloccare i riconoscimenti anagrafici dei figli delle coppie omogenitoriali. Questo perché il sindaco di Padova Sergio Giordani, esattamente come Sala a Milano, da tempo iscrive all’anagrafe i figli di coppie formate da due mamme.
Ebbene nella giornata di ieri Sergio Giordani, sindaco dal 2017 eletto come indipendente di centrosinistra e con una maggioranza di centrosinistra, ha incontrato il prefetto e ha deciso di ‘disobbedire’, come chiesto a gran voce dall’associazione Famiglie Arcobaleno.
“Ho avuto col Prefetto Raffaele Grassi un confronto molto cordiale che, nei distinti ruoli e nelle differenti funzioni, si è tenuto come sempre nel segno della più ampia collaborazione istituzionale“, ha precisato Giordani. “Come Sindaco, ben lontano dal farne una questione ideologica o di parte, ho il dovere di tutelare anzitutto gli interessi preminenti delle bambine e dei bambini; in coscienza – e ritengo anche in diritto – non posso immaginare di negare atti amministrativi che mi competono come ufficiale di Stato Civile, dai quali derivano i diritti fondamentali di questi piccoli, esponendoli così a gravi discriminazioni. Ecco perché, su questo tema, intendo confermare le modalità e le procedure che fin dal dal 2017 sono state applicate da me e dal Comune di Padova, e come sempre fatto comunicando ogni atto alle Autorità competenti. È un contesto che vive gravissimi vuoti normativi che nuocciono prima di tutto, lo ripeto, alle bambine e ai bambini. Il mio appello non può che essere quello rivolto al legislatore e in maniera trasversale alle forze parlamentari di sanare questo vulnus.”
A queste parole sono seguite quelle dell’Assessora all’anagrafe Francesca Benciolini: “I nostri uffici di Stato civile lavorano con professionalità e attenzione su questi temi che incidono sui diritti fondamentali degli individui, in un’ottica di massima tutela di ogni persona. È un lavoro che accompagna le nostre vite attraverso atti che, a volte, sembrano scontati ma che possono fare la differenza, come ci dimostrano i casi di cui ci stiamo occupando in questi giorni.”
La petizione lanciata ieri da Famiglie Arcobaleno ha già raggiunto l’obiettivo che si era preposta, ovvero le 20.000 firme. A tempo di record. Nei giorni scorsi anche un sindaco leghista, Mario Conte di Treviso, ha annunciato la sua ‘disobbedienza’ al proprio partito.
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