Dietro frònt del primo ministro. La discriminazione non sarà più permessa, da nessuna scuola. Sia questa statale o religiosa.
Sembrava ormai fatta per la mozione che permetteva alle scuole religiose di poter rifiutare studenti e insegnanti apertamente omosessuali. Il governo di centro-destra australiano capitanato dal premier Morrison appariva indirizzato ad approvare la legge in tutto il territorio nazionale. In realtà, è bastata una settimana di protesta in tutto il Paese per far riflettere il capo di governo, che ha abbandonato l’idea. Un’idea, per altro, derivata dal rapporto The Review of Religious Freedoms, nel quale si spiegava che “Sarebbe molto importante per alcune comunità scolastiche coltivare un ambiente e un’etica conformi alle loro convinzioni religiose”. Amnesty International e le associazioni LGBT+ australiane aveva già dichiarato battaglia a riguardo.
La mozione prevedeva di modificare una normativa federale australiana, che puntava a eliminare la discriminazione per orientamento sessuale. Più precisamente, si intendeva dare la possibilità alle scuole religiose di non permettere l’iscrizione a studenti transgender, omosessuali o studentesse lesbiche. Stessa cosa per gli insegnati. Il presidente e il suo Gabinetto apparivano molto soddisfatti e pronti a far approvare un testo a riguardo, ma sabato Morrison ha cambiato posizione, affermando che “Nessuno studente di una scuola non statale potrà essere espulso sulla base dell’orientamento sessuale“.
Discriminazione vietata anche nelle scuole religiose
Nulla cambia quindi. Le scuole statali già prima non avevano la possibilità di discriminazione. Ma in base alla nuova mozione presentata, questa legge varrà anche per le scuole gestite dalla Chiesa. Secondo il premier Morrison basterà una semplice mozione per modificare la normativa federale ora in vigore. Prima del ripensamento, il primo ministro aveva affermato che, nonostante la proposta, erano in programma delle forme di protezione per gli studenti e gli insegnati LGBT+.
Nel caso la mozione fosse stata approvata, sarebbe stata una macchia nella legislazione australiana, apertamente a favore della comunità LGBT+.
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