L’Università Pompeu Fabra (UPF) di Barcellona ha chiesto al tribunale cittadino di imporre la chiusura di una discoteca gay con la quale l’università condivide un recinto da sei anni. L’accusa rivolta al locale è quella di essere frequentato da "omosessuali, travestiti e generi similari" e che questo fatto può portare a conseguenze negative per l’educazione e la formazione degli studenti.
La guerra tra UPF e il locale è cominciata nel momento in cui la prima qualche tempo fa, ha chiesto la chiusura della seconda, perché non avrebbe disposto di una licenza di esercizio definitiva. Pare che la società che gestisce la discoteca abbia una licenza provvisoria concessa dal Municipio di Barcellona per aprire al pubblico. I tribunali accettarono la richiesta della UPF e dichiararono che la licenza provvisoria doveva cessare lo scorso maggio. I gestori del locale hanno fatto ricorso presso il Tribunale Supremo, e non hanno chiuso la discoteca. L’UPF ha così presentato un esposto nel quale si descrive la discoteca come un denigrante esempio per gli studenti dell’università a causa della loro età, e come luogo di consumo di sostanze stupefacenti e alcol. Infine l’UPF ha chiesto la chiusura immediata della discoteca per il suo pubblico formato da "omosessuali, travestiti e generi similari".
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