x
Home / News / Al Campidoglio un convegno che eguaglia la GPA alla violenza sulle donne?

Al Campidoglio un convegno che eguaglia la GPA alla violenza sulle donne?

Un convegno a senso unico, omofobo. Queste le accuse mosse dal Circolo Mario Mieli sull’incontro riguardante la GPA promosso dall’amministrazione capitolina.

GPA
2 min. di lettura

Un convegno a senso unico, senza sostenitori della GPA. Questo è quello che si evince dall’incontro programmato per il prossimo 25 novembre al Campidoglio. Dalle 9:00 alle 14:00, il convegno avrà lo scopo di:

Raccogliere materiali e dati utili per eventuali iniziative legislative utili a risolvere i problemi che devono affrontare i comuni italiani, al momento dell’iscrizione anagrafica dei bambini nati all’estero mediante tale pratica (la GPA). Sul ruolo che viene riservato alle donne in tale pratica parleranno esperti di varie discipline (psicologiche, sanitarie, sociali ecc.).

Come denuncia il circolo Mario Mieli, l’impostazione dell’incontro appare come un evento omofobo, che si punta sui bambini delle famiglie arcobaleno, nati tramite GPA all’estero.

Ci colpisce che un convegno che si pone l’obiettivo di “raccogliere materiali e dati utili per eventuali iniziative legislative” non abbia tra le sue relatrici nessuna esperta di legislazione: né un’avvocata, né una giurista, né una giudice.

Altro punto dolente sono i titoli delle varie tematiche che si affronteranno, come ad esempio “I figli non si pagano“, “Nascere per contratto?“, ” Maternità surrogata e libertà femminile” e “Una coalizione internazionale per l’abolizione della maternità surrogata“.

La GPA è considerata violenza sulle donne?

Il Circolo Mario Mieli si focalizza poi sul fatto che questo convegno rientra tra le iniziative organizzate in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Un modo, forse, per paragonare la GPA a una violenza? 

Infine, la presenza della sindaca capitolina, Virginia Raggi. Il comunicato del circolo afferma:

Quella stessa sindaca che dal suo insediamento si è sempre rifiutata di incontrare l’Associazione Famiglie Arcobaleno. Che non si è mai premurata di aprire un tavolo sui diritti della comunità LGBT+. E che da 3 anni in occasione del Roma Pride ha sempre altri “improrogabili” impegni che non le consentono di sfilare con orgoglio accanto a una parte delle cittadine e dei cittadini della città che amministra.

Una sindaca, l’unica di una grande città italiana, che si rifiuta di registrare i certificati di nascita dei figli e delle figlie delle coppie omogenitoriali, anche quell* delle madri lesbiche. È questa la linea politica del Movimento 5 Stelle? Fingere di occuparsi di violenza contro le donne, come fa la presidente Gemma Guerrini, mentre definisce la Casa Internazionale delle Donne “un progetto fallito” e la sua amministrazione smantella la casa delle donne Lucha y Siesta? Oppure come la senatrice Maiorino che con una mano scrive una proposta di legge contro l’omolesbobitransfobia e con l’altra presiede a convegni pseudoscientifici.

Chiaro come questo convegno, monotematico e a senso unico, abbia il solo scopo di trovare una foglia di fico politica per impedire ai figli e alle figlie delle Famiglie Arcobaleno di avere piena cittadinanza nella capitale d’Italia.

Un incontro quanto mai contro la GPA, la comunità LGBT, ma soprattutto contro le famiglie arcobaleno, che vorrebbero solo essere considerate delle semplici famiglie. Niente di più e niente di meno.

Al Campidoglio un convegno che eguaglia la GPA alla violenza sulle donne? - 1 - Gay.it

© Riproduzione Riservata
Entra nel nostro canale Telegram Entra nel nostro canale Google

Resta aggiornato. Seguici su:

Facebook Follow Twitter Follow Instagram Follow

Lascia un commento

Per inviare un commento !