Nel vasto universo della procreazione medicalmente assistita, la Gestazione Per Altri (GPA), chiamata anche maternità surrogata, rappresenta una delle opzioni più discusse e al contempo rivoluzionarie. 

Ma che cosa significa esattamente Gestazione Per Altri? Si tratta di un percorso che offre a coppie e singoli individui la possibilità di diventare genitori attraverso l’ausilio di unə gestante surrogatə. Il termine “maternità surrogata” è usato, invece, come traduzione del termine inglese “surrogacy” e pone l’accento sulla specificità tecnica e legale della pratica in Italia, sottolineando che la gestante non assume alcuna responsabilità genitoriale. E’ importante anche differenziare la GPA dalla definizione di “utero in affitto,” che ha una connotazione negativa ideata dai suoi detrattori per pura propaganda, focalizzandosi sul corpo della donna come se fosse mercificato, e non considera le pratiche di gestazione altruistica presenti nei contesti legali. 

Questa tecnica rappresenta una forma specifica di fecondazione assistita, e come tale, è spesso paragonata o contrapposta ad altre strade verso la genitorialità, come l’adozione. Inoltre, la legge che regola la Gestazione per Altri, varia significativamente da un Paese all’altro, con implicazioni dirette per chi sta considerando questa opzione. Le statistiche della Gestazione per Altri confermano l’interesse crescente per questa pratica, ma anche la necessità di un dialogo continuo sulle sue implicazioni etiche, sociali e legali. 

In questo articolo ci proponiamo di esplorare in profondità tutti questi aspetti, fornendo una panoramica completa su una pratica che continua a generare tanto interesse quanto dibattito.

Cosa significa Gestazione Per Altri?

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La Gestazione Per Altri (GPA), talvolta chiamata anche surrogazione di maternità, è una forma avanzata di procreazione assistita che offre la possibilità a individui o coppie di diventare genitori attraverso un terzo partecipante, noto come gestante surrogatə. Tuttavia, la realtà della GPA è molto più sfaccettata di quanto possa apparire a prima vista, e può essere effettuata in vari modi, a seconda delle esigenze e delle circostanze delle parti coinvolte.

Uno dei metodi prevede che la gestante surrogatə utilizzi il proprio ovulo, che viene poi fecondato con lo sperma del padre biologico o di un donatore. In altre situazioni, invece, l’ovulo può essere fornito da una terza persona e fecondato anch’esso con lo sperma del padre biologico o di un donatore. Questa varietà di approcci rende la GPA una pratica estremamente adattabile, capace di rispondere a una vasta gamma di esigenze riproduttive.

In termini legali, come sottolineato dall’Associazione Luca Coscioni, nei Paesi dove la GPA è consentita, la persona che porta avanti la gravidanza — la “gestante” — non è giuridicamente considerata la genitrice del bambino. La legge attribuisce invece lo status di genitori ai “genitori intenzionali”, cioè coloro che hanno scelto di avvalersi della GPA. Questa distinzione è particolarmente rilevante nella forma più comune di maternità surrogata, nota come maternità gestazionale, in cui all’utero della gestante viene impiantato un embrione creato in vitro e geneticamente correlato ai genitori intenzionali o a donatori. In questa variante, non esistono legami genetici tra la gestante e il bambino.

Infine, la GPA può essere attuata seguendo due modelli distinti: quello altruistico e quello commerciale. Nel modello altruistico, la gestante non riceve alcun compenso finanziario per portare avanti la gravidanza. Nel modello commerciale, invece, è previsto un accordo che include un pagamento alla gestante.

Comprendere la portata e la diversità della GPA è fondamentale per valutare come questa pratica possa adattarsi alle esigenze specifiche di chi desidera diventare genitore, e per affrontare le complesse questioni etiche e legali che inevitabilmente sorgono.

Gestazione per altri e utero in affitto: differenze

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Sebbene spesso utilizzati in modo interscambiabile, i termini “Gestazione Per Altri” e “Utero in affitto” non sono perfettamente sinonimi e portano con sé significati e connotazioni diverse. Partendo dalla terminologia tecnica, la “Gestazione Per Altri” è un termine più preciso, spesso utilizzato in ambito medico e legale. La definizione sottolinea che la persona che porta avanti la gravidanza, detta “gestante”, non ha alcun ruolo genitoriale sul bambino. In questo modo, si pone l’accento sulla specificità e la complessità dell’accordo, che può essere sia altruistico che commerciale, a seconda delle legislazioni nazionali e delle intenzioni delle parti coinvolte.

D’altro canto, il termine “utero in affitto” ha una connotazione negativa, spesso utilizzato da chi critica la pratica o da chi teme che possa portare allo sfruttamento del corpo femminile. Questa terminologia mette in evidenza l’idea che l’utero della donna possa essere “usato e sfruttato, mercificato attraverso un pagamento“, come suggerisce la parola “affitto”. Inoltre, il termine è limitante perché non include i casi in cui la gestazione è fatta in forma altruistica, come avviene in alcuni Paesi come il Canada, dove la Gestazione per Altri con retribuzione non è consentita e viene effettuata solo con un rimborso spese.

È fondamentale riconoscere queste differenze terminologiche e le implicazioni che ne derivano. Mentre “Gestazione Per Altri” è un termine più neutro e inclusivo, che permette una più ampia gamma di situazioni e approcci, “utero in affitto” può spesso polarizzare il dibattito e restringere il campo di discussione, omettendo alcune delle possibilità più etiche e altruistiche offerte dalla pratica. Conoscere e comprendere le sfumature tra questi termini è cruciale per un dialogo costruttivo e informato su questo argomento complesso e delicato.

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La legge in Italia per la Gestazione per Altri

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In Italia, la Gestazione Per Altri (GPA) è una pratica che non trova spazio nell’ordinamento giuridico del Paese.

L’articolo 12, comma 6, della legge 40/2004 proibisce espressamente la surrogazione di maternità, sia essa altruistica o commerciale. La violazione di tale norma è sanzionata con una pena detentiva da tre mesi a due anni e una multa da 600.000 a 1 milione di euro. Non esistono, quindi, regolamentazioni specifiche per la tutela dei diritti della gestante o dei genitori intenzionali.

Ciononostante, la legge italiana permette la fecondazione eterologa, ma solo per le coppie eterosessuali. In questo caso, si utilizzano gameti di donatori anonimi, e la persona che porta avanti la gravidanza è anche il genitore biologico del bambino. Per le coppie di donne, la fecondazione eterologa è espressamente proibita.

Nel contesto dell’adozione di figli nati all’estero attraverso la GPA, è teoricamente possibile farlo solo se l’adozione è ammessa dalla legge del Paese di nascita del bambino e se la procedura è stata effettuata senza fini di lucro. Recentemente, ulteriori restrizioni hanno reso ancora più difficile la formazione di famiglie omogenitoriali in Italia.

Se confrontata con altri Paesi come Canada, USA, Messico, India, Australia e Israele, dove la GPA è permessa sotto varie forme, la legge italiana appare particolarmente rigida. Inoltre, al momento della redazione di questo approfondimento, un progetto di legge mira a rendere la GPA un “reato universale” per i cittadini italiani, ovvero una pratica perseguibile anche se effettuata all’estero in Paesi dove è legale. Questa proposta, se approvata, potrebbe portare a sanzioni severe, come fino a due anni di reclusione e multe fino a 1 milione di euro, per coloro che ricorrono a questa pratica fuori dai confini nazionali.

È un dibattito che vede scontrarsi diverse visioni etiche, legali e sociali, spesso polarizzate e fortemente radicate. Ma è innegabile che la questione sollevi anche preoccupazioni legate ai diritti e alla tutela dei minori coinvolti, che al momento sembrano rimanere in una posizione di vulnerabilità all’interno dell’attuale quadro normativo italiano.

Quando è consigliata la GPA?

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La Gestazione Per Altri (GPA) è un’opzione che può venire in considerazione per diverse tipologie di persone e situazioni. Ecco alcune circostanze in cui la GPA può essere consigliata.

Problemi di fertilità

La GPA può essere una soluzione per le coppie che affrontano problemi di fertilità e che, nonostante diversi tentativi, non sono riuscite a concepire un figlio in modo naturale.

Problemi di salute

Se vi sono condizioni mediche che rendono pericoloso per una donna portare avanti una gravidanza o dare alla luce un bambino, la GPA offre un’alternativa per diventare genitori.

Anomalie genetiche

Se c’è una storia di malattie genetiche o ereditarie in una delle famiglie dei futuri genitori, la GPA consente di avere un figlio senza trasmettere queste condizioni, soprattutto se si utilizzano ovuli o sperma da un donatore sano.

Problemi di gravidanza

Alcune donne possono aver avuto esperienze precedenti di gravidanze ectopiche, aborti spontanei o altre complicazioni che rendono difficile portare una gravidanza a termine. In questi casi, la GPA può essere un’opzione valida.

Orientamento sessuale

Le coppie omosessuali che desiderano avere un figlio biologico possono ricorrere alla GPA. Ad esempio, una coppia di uomini può utilizzare un ovulo donato e lo sperma di uno dei partner per la fecondazione, mentre una coppia di donne potrebbe utilizzare lo sperma di un donatore.

Qual è il tasso di successo della Gestazione Per Altri e quali sono le statistiche in Italia e all’estero?

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Qual è il tasso di successo della Gestazione Per Altri e quali sono le statistiche più recenti, sia in Italia che all’estero? Questa è una domanda di crescente interesse, data l’attenzione mediatica e le discussioni legislative in corso su questo argomento.

Il tasso di successo della Gestazione Per Altri dipende da diversi fattori. L’età della persona surrogata, la qualità degli ovuli e degli spermatozoi utilizzati, eventuali patologie mediche e la tecnica di fecondazione utilizzata giocano tutti un ruolo cruciale nel determinare l’esito. In generale, il tasso di successo della GPA è simile a quello della fecondazione in vitro (FIV), che va dal 20% al 40% per ogni tentativo di trasferimento di embrioni. Va notato, però, che questo tasso può variare notevolmente a seconda dei singoli casi e delle tecnologie utilizzate. Ad esempio, l’utilizzo di ovuli e spermatozoi propri tende ad avere un tasso di successo più elevato rispetto all’utilizzo di gameti donati. Inoltre, avere una gestante giovane e in buona salute spesso contribuisce ad un esito più favorevole.

Riguardo l’Italia, sebbene la maternità surrogata non sia legalmente riconosciuta, le stime suggeriscono che circa 250 coppie all’anno si rivolgono a questa pratica. Sorprendentemente, il 90% di queste coppie sono eterosessuali. Questi numeri sono stati forniti da stime empiriche e, come segnalato dal Corriere della Sera, le coppie gay sembrano più numerose solo perché sono più facilmente riconoscibili. Data l’attuale legislazione italiana, le coppie dello stesso sesso non possono adottare, rendendo la GPA una delle poche opzioni disponibili per loro per avere figli.

Molti italiani si rivolgono all’estero per sfruttare le opportunità della GPA. L’Ucraina e la Grecia sono tra le destinazioni più popolari, anche se la situazione politica in Ucraina ha ridotto la sua popolarità. Entrambi questi Paesi, tuttavia, non accettano coppie gay per la GPA.

Infine, ci sono alcune statistiche che meritano attenzione, come il dato dei 150 mila presunti figli in attesa di riconoscimento in Italia. Tuttavia, questa cifra deriva da uno studio del 2005 e non riflette accuratamente la situazione attuale. Molte di queste persone potrebbero essere individui che si sono identificati come gay o lesbiche più avanti nella vita, e non necessariamente figli nati attraverso la GPA.

Le controversie e i dibattiti sulla Gestazione Per Altri

Le controversie e i dibattiti sulla Gestazione Per Altri possono essere suddivisi in due principali aspetti: etici e legali.

Aspetti etici

La Gestazione Per Altri (GPA) è stata oggetto di diverse controversie etiche, ma alcuni esperti sostengono che molte delle obiezioni sollevate non siano sostenibili o perlopiù fondate su malintesi.

Alcuni ritengono che la GPA violi il principio della dignità umana e dei diritti umani della persona surrogata, che verrebbe sfruttata come un ”oggetto” di cui usufruire. Tuttavia le persone che scelgono di diventare surrogate sono in grado di prendere una decisione informata, e spesso non percepiscono compenso. 

Inoltre, gli studiosi suggeriscono che la scelta di diventare una persona surrogata potrebbe anche essere vista come un’opzione di autonomia riproduttiva, in cui lə gestanti possono disporre liberamente del proprio corpo per aiutare altre persone a realizzare il loro sogno di avere un figlio.

La GPA è stata inoltre criticata per l’uso commerciale del corpo femminile, poiché alcuni paesi permettono la compensazione finanziaria per la persona surrogata (un esempio è l’Ucraina). Tuttavia, i sostenitori della GPA sostengono che anche la compensazione finanziaria è giustificata in quanto la persona surrogata fornisce un servizio e affronta rischi fisici e psicologici.

Molti oppositori ponderano infine sulle conseguenze sociali e culturali della pratica, sostenendo che essa potrebbe influire sulla definizione di famiglia e sulla percezione della maternità e della paternità. Tuttavia, la pratica non rappresenta in alcun modo una minaccia per la famiglia tradizionale, bensì una sua espansione.

Aspetti legali

La regolamentazione della pratica della Gestazione Per Altri (GPA) è un argomento controverso e spesso discusso dalle autorità governative e legali. Ad esempio, alcuni Paesi vietano la pratica della GPA – come l’Italia, sostenendo che essa sia “mercificazione” del corpo femminile e “compravendita” di bambini. Si tratta di una percezione squisitamente politica e opinabile e non assoluta: in particolare in Italia questo tema è fortemente influenzato dalla cultura cattolica del paese.

La pratica della GPA può però essere regolamentata e legalizzata – come succede in altri paesi – in modo da garantire che i diritti e le responsabilità dei genitori biologici e della persona surrogata siano protetti. Inoltre, la legalizzazione della pratica potrebbe anche garantire che i bambini concepiti attraverso la GPA siano riconosciuti legalmente e che i genitori biologici possano assumersi la piena responsabilità della cura e dell’educazione dei loro figli.

La pratica della GPA solleva inoltre questioni sulle modalità di selezione della persona surrogata, compresi i requisiti per la scelta della persona surrogata e le modalità di compensazione o rimborso per i suoi servizi.

La selezione della persona surrogata può tuttavia essere regolamentata in modo da garantire che sia adeguatamente valutata l’idoneità psicologica, medica e finanziaria della gestante per garantire una procedura etica.

Se in alcuni Paesi esiste una forma compensazione economica per la persona surrogata, nella maggior parte dei casi la GPA è in forma altruistica. Il che elimina qualsiasi ipotesi di mercificazione. Nei casi in cui la gestante sia compensata, l’emolumento è adeguato e viene concordato prima dell’avvio della procedura. Non solo: in Canada e USA lə gestanti surrogatə devono dimostrare di avere una propria autonomia economica, a prescindere dall’eventuale rimborso e/o compenso ricevuto per la surroga.

Infine, la pratica della GPA solleva anche questioni sulla tutela dei diritti del bambino concepito attraverso questa pratica. I bambini concepiti attraverso la GPA dovrebbero essere riconosciuti legalmente come figli dei loro genitori intenzionali e dovrebbero beneficiare degli stessi diritti e opportunità dei bambini concepiti naturalmente o attraverso altre tecniche di riproduzione assistita. Anche l’Unione Europea recentemente si è raccomandata con i propri Stati Membri su questo aspetto.

Ma purtroppo ad oggi (5 settembre 2023) l’Italia sulla Gestazione Per Altri (GPA) resta fanalino di coda retrogrado.

Leggi qui sotto tutte le info di Gay.it sulla Gestazione per Altri

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