Brutta sorpresa per i fan LGBT di Carmen Consoli, che fa differenze tra genitori in favore della “famiglia tradizionale”.
Lasciano quantomeno interdetti le parole sulla genitorialità che Carmen Consoli ha espresso in una recente intervista a 7, il magazine del Corriere della Sera. La cantante infatti è cascata in un scivoloso sostegno alla “famiglia tradizionale”.
Un concetto che, come sappiamo, non ha alcun senso e ancor meno dovrebbe averne per chi ha deciso di avere un figlio ricorrendo alla procreazione medicalmente assistita come Consoli. La cantante è (legittimamente) volata a Londra per soddisfare il suo desiderio di maternità, che l’ha portata a dare alla luce Carlo Giuseppe.
Distinguere una “famiglia tradizionale” è un artificio linguistico che serve solamente a chi vuole veicolare che esistono famiglie di serie A e di serie B, come infatti traspare dalle parole dell’artista catanese:“Premessa: un figlio è meglio farlo con un marito ed è meglio dare a un bambino una famiglia, anche omogenitoriale, anche se io sono per la famiglia tradizionale – ha affermato Consoli – Ma ero single, a 38 anni, un’età biologica avanzata, mi trovavo sola con mia madre, dopo la morte di papà; a Natale, alle Maldive con lei, pensavo alle case, le terre ereditate: eravamo sole, va allargata la famiglia, penso”.
Poi il colpo di grazia, da vera “mamma informata”: “Ho letto studi su ragazzi ormai maggiorenni nati con la fecondazione assistita da genitori single: con il giusto amore, e i punti di riferimento, crescono come ragazzi di famiglie etero cosiddette normali”.
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