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Francesco Scianna e la sfida di interpretare un padre gay

L’attore, protagonista con Filippo Timi di un film che definisce “necessario e urgente”.


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Francesco Scianna e la sfida di interpretare un padre gay

Come anticipato da Gay.it, è in uscita il 23 Febbraio uscirà su Netflix Il filo invisibile.

Il film diretto da Marco Puccioni, vedrà protagonisti Filippo Timi e Francesco Scianna nel ruolo dell’antropologo Simone e suo marito Paolo.

I due sono genitori di Leone, quindicenne avuto da una madre surrogata in California. La storia seguirà la quotidianità della famiglia, tra gioie e dolori.

Una storia  che lo stesso Scianna definisce “necessaria e urgente”.

Racconta con profondità e ironia la storia di una famiglia non convenzionale” spiega a Io DonnaDove quello che conta non è l’identità sessuale ma l’amore che si respira, il rispetto e la comprensione dei bisogni dell’altro”.

Parlando di Simone e Paolo, Scianna cita Pirandello, considerandoli due personaggi che per essere pienamente sé stessi non lasciano fuori nessuna parte della propria identità, ma vivono alla luce del giorno quello che sono, difficoltà e paure incluse.

Un ruolo insolito per Scianna, abituato ad interpretare il seduttore alfa o quanto più convenzionalmente maschio, ma che a 39 anni ha accettato con entusiasmo e impegno la sfida di uscire dalla propria comfort zone e immergersi nei panni di un uomo diverso.

L’attore l’ha presa come un’occasione per esplorare una realtà a lui sconosciuta: ha frequentato locali gay, ha cambiato il suo abbigliamento, provato a sedurre altri uomini.
Ma anche cercato di informarsi di più sulla paternità, le questioni legali, e la scelta del cognome dei figli.

Tutto pur di rendere giustizia ad un ruolo e un film che definisce “coraggioso”, e rispettare la nostra comunità davanti ma soprattutto dietro lo schermo.

Sono rimasto incredulo davanti all’affossamento del DDL Zan” racconta sempre a Io Donna “Davvero un bruttissimo episodio. La realtà è evidente, è ricca e sfaccettata e l’abbiamo solo gli occhi tutti i giorni, ma c’è chi la combatte per interesse”.

Scianna si mostra più che a favore della maternità surrogata, e al giudizio sulle scelte altrui preferisce citare Tolstoj: alza le mani davanti il mistero della vita, ma crede fermamente nel desiderio di paternità o maternità di chiunque:“non possiamo togliere la libertà, nel riconoscimento di quella degli altri, e della loro sicurezza.”

 

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Francesco Scianna
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