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Cassano: “Froci in nazionale? Spero di no, ma fatti loro”

Ai microfoni de La Zanzara, Alessandro Cecchi Paone rivela che in nazionale ci sarebbero due gay e un bisex. L’attaccante gli risponde che preferirebbe non avere “froci in squadra”.

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“Nella nazionale di Prandelli cisono sicuramente due gay, un bisessuale e tre metrosexual”. A rivelarlo, senza tema di smentita, è Alessandro Cecchi Paone ai microfoni de La Zanzara. Il giornalista, che sta lanciando il suo ultimo libro proprio sul tema dell’omosessualità nello sport “Il campione innamorato. Giochi proibiti dello sport”, ha anche dato una definizione di metrosexual: “Sono quei maschi al momento interessati solo alle donne ma che hanno una cura di se stessi, del corpo e dei particolari più tipica di un bisessuale o di un omosessuale. Il che può far ben sperare per sviluppi futuri”.
Niente nomi, naturalmente, ma quanto basta per seminare scompiglio anche in Ucraina dove la squadra guidata da Prandelli è impegnata negli Europei.

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E non è certo l’allenatore a rispondere a Cecchi Paone dato che proprio lui, Prandelli, ha firmato la prefazione del libro del giornalista auspicando coming out nel calcio e provocando la reazione negativa di alcuni tra cui l’attaccante dell’Udinese Di Natale. La reazione arriva da Antonio Cassano. “Ci sono froci in nazionale – commenta sprezzante il fantasista della nazionale -? Se dico quello che penso sai che cosa viene fuori…, sono froci, problemi loro, mi auguro che non ci siano veramente in nazionale, se lo ha detto Cecchi Paone che vuol dire che ci sono…?”.
Sempre durante la trasmissione di Radio24, Cecchi Paone ha raccontato delle sue esperienze personali con calciatori. “Erano uno di serie A e uno di serie C, due storie finite perché temevano le reazioni dei tifosi e non si volevano dichiarare – spiega il giornalista -. Il problema del coming out non sono i tifosi ma il presidente, i procuratori e gli allenatori, eccezione fatta per Prandelli”.

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A Cassano risponde il presidente nazionale di Arcigay Paolo Patané secondo il quale le parole del calciatore sono “sono la puntuale conferma di uno stereotipo vecchio e noioso che vuole i calciatori necessariamente omofobi, machisti e superficiali”.
“Ci sarebbe da essere fieri che qualche calciatore della nostra nazionale, per cui tifiamo pure noi, fosse omosessuale e serenamente visibile – continua Patané -. Per questo invitiamo il presidente della Lega Calcio Maurizio Berretta alla cerimonia di affissione di una targa per Daniel Zamudio, il 24 enne cileno ucciso brutalmente proprio a causa dell’omofobia (domani alle 12 presso la sede di rappresentanza di Arcigay a Roma in via di San Giovanni in Laterano). La sua presenza sarebbe d’esempio e finalmente l’occasione per un confronto che attendiamo da anni”. Replica a Cassano anche Franco Grillini, responsabile Diritti Civili di IdV, secondo il quale l’attaccante “dovrebbe come minimo scusarsi e magari il ct dovrebbe lasciarlo a casa dai giochi europei”. “Finché non ci saranno provvedimenti esemplari – conclude Grillini -, gli omofobi di ogni risma si sentiranno legittimati a proferire insulti e offese verso gli omosessuali senza remore”.

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