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Assediato dalla stampa, con la mascherina, i lividi sul volto e la mamma al suo fianco, Ciro Migliore ha parlato della morte di Maria Paola Gaglione, l’amata compagna, deceduta sul colpo dopo che lo scooter su cui viaggiava è stato speronato dal fratello, che non accettava la sua relazione con un ragazzo trans.
E se il fratello 30enne nega di aver speronato lo scooter, Ciro conferma quanto a suo dire accaduto: “Michele voleva uccidermi, mentre io e lei progettavamo di vivere insieme loro dicevano che eravamo ‘due femmine’. “Veniva sotto casa mia, mi voleva tagliare la testa”. “Il 13 luglio io e Paola dovevamo scappare insieme ad Acerra. Paola fu picchiata dai genitori a causa della nostra relazione”. “Il padre la picchiò davanti a me”. “Mi sono trovato il fratello di Paola dietro al motorino. Mi ha buttato il piede contro il mezzo, che sbandava. Paola ha detto a suo fratello di smetterla, gli ha detto ‘ci sono io dietro, basta’. Lui non si è interessato a Paola, voleva uccidermi. Infatti mi ha picchiato. Se non fossi fuggito mi avrebbe ammazzato”. Passati giorni, e con il funerale alle porte, Ciro non si dà pace per la morte di Maria Paola.
Dovevo morire assieme a lei, ma lasciatemela vedere per l’ultima volta.
Il gip del Tribunale di Nola ha convalidato l’arresto confermando l’accusa di omicidio preterintenzionale configurata dal pm ai danni del 30enne Michele.
Fonte video: FanPage
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