Lo Zsiget Festival di Budapest è uno dei Festival più famosi del mondo. Per l’edizione 2019 lo sponsor Coca-Cola ha optato per dei manifesti LGBT, che vedono delle coppie dello stesso protagoniste. Da una parte due ragazzi teneramente abbracciati, dall’altra due ragazze che bevono dalla stessa bottiglietta, guardandosi negli occhi. ‘Zero zucchero, zero pregiudizi’, il perfetto slogan.
Pubblicità splendide, che guardano all’inclusione, incredibilmente criticate dal governo conservatore ungherese di Viktor Orban. Istvan Boldog, deputato del partito di governo Fidesz, ha gridato al boicottaggio nei confronti della celebre bevanda, accusata di cavalcare l’ideologia omosessuale per servire le lobby gay ungheresi.
Autentici deliri. Orban, per il momento, non si è esposto in prima persona, ma lo stesso suo partito, il Fidesz, ha presto scaricato Boldog, scrivendo la parola fine nei confronti di questa ridicola polemica. “Crediamo che le persone sia etero sia omosessuali abbiano il diritto di amare la persona che vogliono nel modo che desiderano”. Poche parole ma buone per evitare una battaglia che avrebbe avuto risonanza internazionale. Tamas Dombos, attivista dell’associazione lgbt Hatter, ha confessato a Reuters che in Ungheria lo stesso Governo starebbe ‘testando il terreno’ nei confronti della comunità LGBT, visto la crescente apertura da parte della popolazione. Ma il rischio di una nuova crociata contro i gay per puro calcolo politico è sempre dietro l’angolo.
L’intera propaganda di governo è costruita sul conflitto e hanno costante bisogno di nemici: prima l’Europa, poi gli immigrati, i senzatetto, le Ong. Ora potrebbe essere il turno degli omosessuali.